Vedere un Padre Silvestrino
celebrare in Sant’Ugo, a Montegranaro, dopo almeno cinque secoli di assenza è
un fatto emozionante e toccante, specie pensando che la chiesa più antica e
preziosa di Montegranaro, fino a pochi anni fa, era stata completamente
dimenticata e ridotta a un magazzino. Ieri sera, invece, un folto gruppo di
fedeli ha potuto assistere alla Santa Messa celebrata da padre Armando, del
monastero silvestrino di Fabriano. Una cerimonia semplice ma molto
coinvolgente, impreziosita dalla chiesa stessa che, con le luci soffuse e la sua
atmosfera unica, sostiene il raccoglimento e la spiritualità.
Una presenza quasi
improvvisata, quella del monaco a Montegranaro, arrivato tramite conoscenze
che, purtroppo sfollate per il terremoto a Porto Sant’Elpidio da Fabriano,
hanno voluto organizzare l’incontro di preghiera nella chiesa intitolata proprio
a quel Beato Ugo, silvestrino e discepolo di San Silvestro, che ha vissuto a
Montegranaro ma che è sepolto in Santa Maria in piano, a Sassoferrato, a pochi
chilometri dal monastero fabrianese. Una giornata che padre Armando ha dedicato
interamente al ricordo del Beato, con una visita pomeridiana alla fonte miracolosa,
dove è stata raccolta dell’acqua poi distribuita ai fedeli.
In questo modo la chiesa di Sant’Ugo riprende vita. Non solo turismo
culturale, quindi, ma anche il ritorno al ruolo di tempio cristiano, dove
vengono celebrati riti e si prega. È un fatto rilevante per chi crede, ma anche
chi non crede deve intrepretarlo in modo estremamente positivo, in quanto un luogo
prezioso come Sant’Ugo deve vivere di vita propria e queste occasioni aiutano
chi, come me, da anni lavora perché questo avvenga. Molto probabilmente non
sarà la prima occasione di preghiera curata dai Silvestrini nella nostra
splendida chiesa.
Luca Craia
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