Un cittadino che venga eletto
Sindaco non è più un semplice cittadino elettore. Un cittadino che venga eletto
Sindaco non è più un esponente di un partito o di una forza politica. Un
cittadino che venga eletto Sindaco diventa il Sindaco di tutti e deve fare,
prima di ogni altra cosa, l’interessa della cittadinanza che è chiamato ad
amministrare. Quello a cui assistiamo oggi, invece, è l’inverso: il ruolo di
Primo Cittadino passa in secondo piano rispetto a quelli che sono gli interessi
di partiti e schieramenti. Prima di difendere l’interesse dei cittadini si
tende a difendere l’interesse del partito.
Esempio emblematico, ma ce ne
sono migliaia, ce lo dà l’intervento del Sindaco di Sant’Elpidio a Mare,
Alessio Terrenzi che, di fronte alle preoccupazioni circa la lentezza con cui
procedono i lavori di messa in sicurezza del torrente Ete Morto che attraversa
il suo Comune e che, in tempi recenti, ha mietuto vittime con le sue piene,
risponde che non vede il problema. Il problema lo vedono anche i ciechi: come
piove, l’Ete ingrossa e minaccia di uscire dagli argini. Sappiamo che quando lo
fa non è una cosa trascurabile e anche questa settimana si è corso il rischio
di una nuova esondazione.
La denuncia del Movimento 5
Stelle nei confronti della pachidermica lentezza della Regione Marche, che sta
eseguendo i lavori e li avrebbe dovuti riconsegnare già la scorsa settimana, è
molto chiara e si preoccupa sia per le conseguenze di una nuova eventuale piena
sia dello stato dei lavori che, con i ferri scoperti e soggetti a tutte le
intemperie, rischiano di perdere di efficacia. Ma Terrenzi, invece di andare sugli scudi, non vede il problema
o, forse, vede l’interesse del suo stesso Partito, quel Pd che governa le
Marche e che, come fa ovunque, comprese le zone terremotate, dimostra
incapacità di intervento a ogni piè sospinto, prima ancora di quello della sua
città e del suo territorio. Ma è così che va oggi.
Luca Craia
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