È grave quanto si è evidenziato
durante la seduta del Consiglio Comunale di Montegranaro di ieri sera a
proposito del caso Project, il punto più caldo dell’ordine del giorno, come da
previsione, in mezzo a una sequenza di volemosebbene invero abbastanza
stucchevole, con ammiccamenti e sorrisi inaciditi. Un comportamento tenuto durante
il periodo di preparazione della seduta fortemente lesivo del ruolo
istituzionale del Consigliere Comunale come stigmatizzato dal racconto fatto in
aula dal Capogruppo di Sinistra Italiana, Eros Marilungo.
Il fatto di non consegnare ai
Consiglieri Comunali copia del parere espresso dall’avvocato che segue la
pratica in quanto questo avrebbe messo a rischio la giusta riservatezza dell’atto
che, ovviamente, non può e non deve essere divulgato in quanto c’è un procedimento
giudiziario in atto, è una mortificazione del ruolo del Consigliere stesso che,
vale la pena ricordarlo, è un pubblico ufficiale e deve avere la piena
responsabilità delle sue azione nell’adempimento della propria funzione. Motivare la mancata fornizione della documentazione con il fatto che essa poteva essere divulgata è una grave mancanza di fiducia non solo nella persona del Consigliere stesso ma anche e soprattutto nel suo ruolo istituzionale.
Non si può arrivare alla
discussione di un punto e alla successiva votazione senza conoscere tutti gli
atti. In questo modo il ruolo di controllo dell’opposizione è leso e
mortificato, oltretutto per il fatto che i Consiglieri di maggioranza sono invece
a conoscenza degli atti stessi. Non esiste giustificazione alla negazione del diritto
di conoscere tutta la documentazione inerente un punto in discussione e,
quandanche la legge lo possa consentire, rimane il comportamento politico
antidemocratico, irriguardoso, opaco.
Qui c’è da capire come si
considera il ruolo del Consigliere Comunale, e forse ci viene in soccorso l’interpretazione
data dal Consigliere di maggioranza nonché segretario cittadino del PD che,
intervenendo in una delle rarissime occasioni in cui abbiamo potuto ascoltare
la sua voce in aula, spiega a Milko Cotica dei Movimento 5 Stelle che i suoi
reiterati silenzi dagli scranni del Consiglio sono motivati dal fatto che le
decisioni sono già prese in sede di riunione di maggioranza e, quindi, diventa
inutile esporre la propria opinione durante la seduta. A questo punto decade
totalmente il ruolo e la funzione del Consigliere Comunale e la delega stessa
che l’elettore gli fornisce votandolo. E decade la funzione stessa del Consiglio,
organo, in quest’ottica, obbligato a reiterare decisioni prese altrove. E se lo
stesso Consigliere Comunale, rappresentante dei cittadini e pubblico ufficiale,
viene così svuotato di ogni sua prerogativa democratica, possiamo facilmente
immaginare quale sia la considerazione che si ha della volontà del cittadino
stesso.
Luca Craia
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