L’immigrazione in Italia, ma
in quasi tutti i paesi più industrializzati, costituisce un problema, specie in
fasi di crisi grave come quella che stiamo vivendo, in quanto l’immigrato, se
in momenti economici floridi può costituire nuova forza lavoro, nelle
situazioni di stagnazione o recessione essi vanno, per la gran parte, a
confluire nella massa sotto tutela sociale e diventano sia un costo che un
problema di sicurezza. Il sistema di accoglienza è fondamentale per gestire i flussi,
insieme a una legislazione efficiente e a sistemi di controllo delle partenze
dai Paesi di origine. È un meccanismo che deve lavorare in perfetta sincronia
altrimenti la macchina grippa. In Italia in sistema non funziona, ma non
soltanto per errori organizzativi o legislativi. Il problema fondamentale è che
il profitto viene collocato all’apice delle motivazioni.
Si è svolto a Macerata, nei
giorni scorsi, un convegno di Forza Italia in cui si parlava, appunto, di
immigrazione con specifici riferimenti territoriali alla città e alla provincia
di Macerata ma che sarebbe opportuno traslare anche altrove dove, magari,
queste valutazioni ancora non sono state fatte. È emerso che il Gus, Gruppo
Umana Solidarietà, nell’ultimo periodo ha visto lievitare il proprio “fatturato”
da 8 milioni a 22 milioni di Euro e spende esattamente la stessa cifra che
destina all’accoglienza per la gestione stessa del servizio, tra dipendenti,
indennità e consulenze. Sono dati su cui riflettere e sarebbe interessante
vedere gli stessi dati riferiti ad altri Gus o o.n.g. che si occupano di
immigrati.
Sempre a Macerata c’è una
previsione di spesa di 22 milioni di Euro per alloggiare mille immigrati. Sono cifre
importanti, che indicano come la questione dell’immigrazione non sia soltanto
umanitaria. Anche perché, dopo un primo periodo, gli stranieri che giungono sul
territorio scompaiono, andando a rinforzare le fasce di povertà e quelle più pericolose
a livello sociale. Il fatto che solo una parte degli immigrati è censita e che
di essi solo un terzo è regolare non fa che aumentare la preoccupazione.
Non può essere questa l’accoglienza,
anche perché, per quanto ci si voglia dare una vidimazione di tipo umanitario,
in realtà l’immigrato viene abbandonato a se stesso e costretto a vivere di
espedienti o di criminalità. Questo tutto è meno che umanitario, ma nel
frattempo ci sono organizzazioni che si arricchiscono, comprese frange della
Chiesa Cattolica. E se la logica è quella del profitto, tutto il resto è
ipocrisia.
Luca Craia
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