Si narra, ma non si sa se sia
vero oppure solo leggenda, che una volta i vigili non si nascondevano dietro a
un albero con una macchinetta che rileva la velocità e non ti mandavano la
multa a casa senza che manco ti accorgessi di averla presa, non nascondevano la
macchinetta dentro a scatole di latta, senza magari mettere il cartello di
preavviso previsto dalla legge.
Questa specie di leggenda racconta
di un vigile che si metteva a lato strada e, se superavi il limite di velocità,
ti faceva vedere una paletta bianca e rossa che significava che ti dovevi
fermare. Ti fermavi e il vigile ti faceva una bella reprimenda, spiegandoti che
in quel tratto bisognava andare più piano. Tu capivi e magari, la volta
successiva, ci stavi più attento. Pagavi la multa e questo era utile per
ricordarsi il tuo comportamento sbagliato.
Ma è una leggenda. Forse
questi vigili non sono mai esistiti e sono sempre stati come oggi, che ti
mandano pacchi di multe prese tutte sullo stesso punto perché nessuno si è
preso la briga di spiegare, educare, far capire. Le punizioni servono a quello:
a far capire l’errore, a correggerlo, non a dissanguare i cittadini, non a
mettere in difficoltà le famiglie. Ma stiamo derivando verso la mitologia.
Luca Craia
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