Ci sono lavoratori che
lavorano davvero per quattro soldi. Una volta i sindacati avrebbero scatenato l’inferno
per situazione come quelle di cui voglio parlare, oggi sono ritenute normali,
anzi, chi percepisce una miseria di stipendio è ritenuto comunque più fortunato
di chi non ne percepisce affatto. Ma lavorare quasi gratis è, secondo il mio
modestissimo parere, immorale per il datore di lavoro e avvilente per il
lavoratore, non mette quest’ultimo nelle condizioni di dare il meglio di sé,
non lo motiva, mentre il datore di lavoro ottiene un vantaggio dall’impego di
una forza decisamente sottopagata.
Le borse lavoro sono uno
strumento per dare lavoro a categorie sociali nella necessità di essere
inserite nel mondo lavorativo in maniera assistita. Il Comune di Montegranaro
usufruisce di un certo numero di borsisti e li paga attraverso un contributo
regionale che può essere integrato dal Comune stesso. Questi lavoratori,
quindi, percepiscono una somma, che possiamo chiamare stipendio ma in maniera
impropria, che varia dai circa 100 Euro mensili erogati dalla Regione a un
massimo di circa 300 Euro, sempre mensile, quando il Comune integra la cifra.
Questi lavoratori, a fronte di questo compenso, lavorano circa sei ore al
giorno, a volte di più. A volte sono chiamati a mansioni rischiose o a orari
inconsueti, per un salario che definire misero è un eufemismo.
In passato l’integrazione del
Comune faceva arrivare i compensi a circa 600 Euro mensili ma, con l’attuale
amministrazione comunale, questi sono stati livellati verso il basso. Non entro
nel merito di quello che stabilisce la legge, ricordando che, in Italia, la
legge ha tolto quasi tutte le garanzie ottenute negli anni dai lavoratori.
Faccio solo una considerazione di merito, pensando che un lavoratore che
percepisca uno stipendio, chiamiamolo così, di 300 Euro al mese quando va bene
sia un lavoratore sottopagato. Se a farlo è un ente pubblico credo che ci sia
qualcosa di assolutamente sbagliato.
Luca Craia
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