La
commissione speciale 'Picchio d'oro' ha deciso all'unanimità di proporre al
Presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, la candidatura di Neri
Marcorè al Picchio d’Oro 2017, la massima onorificenza per un Marchigiano. La
motivazione è la seguente: artista di rilievo nazionale, Marcorè deve la sua
notorietà, oltre che alle indubbie capacità professionali, alla sua innata
generosità, in particolare nei confronti della comunità regionale: ha portato
il nome delle Marche in tutto il mondo. A Lui si debbono l'ideazione e la
realizzazione del progetto RisorgiMarche. Un'iniziativa che è stata per molti
un'autentica scoperta delle bellezze naturali e artistiche delle Marche. Un
messaggio di energia per il futuro della nostra comunità e per riportare il
ritmo vitale nei luoghi duramente colpiti dal sisma.
Tutto
(o quasi) vero e onore al merito. Marcorè è davvero un vanto per le Marche e
non perde mai occasione per portare nel mondo il nome della nostra Regione. Ma
vorrei che si chiarisse un punto una volta per tutte: Risorgimarche non ha
funzionato, almeno nelle sue finalità. Per carità, bell’evento, pieno di gente,
molto piacevole e interessante, ma se il fine era quello di aiutare le terre
terremotate dobbiamo dire, specie ora che è passato del tempo e possiamo
analizzare la cosa col dovuto distacco, che gli effetti sperati non ci sono
stati.
Per
questo preferirei che la Commissione Speciale pensi a un’altra candidatura:
quella dei terremotati, tutti insieme. Io li premierei per la pazienza, l’orgoglio
di resistere, le infinite sofferenze a cui sono sottoposti a causa di uno Stato
inefficiente e un governo locale incapace, la forza di andare avanti nonostante
tutto, l’attaccamento alla loro terra. Sarebbe un premio la cui motivazione non
si dovrebbe nemmeno scrivere, tanto è evidente. Marcorè, che ama tanto le
Marche, non se la prenderebbe di certo.
Luca Craia
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