Pare che, nella giornata di
ieri, giorno di mercato settimanale a Montegranaro, addetti del Comune abbiamo
proposto agli ambulanti la possibilità di spostare la frazione di mercato che
staziona nelle vie del centro storico, marcatamente in piazza Mazzini e corso
Matteotti, di trasferire gli stalli nel rinnovato viale Gramsci. Ovviamente non
conosco gli esiti della consultazione e se i commercianti abbiano, in
maggioranza, preferito aderire alla proposta o rimanere dove sono sempre stati,
nel cuore di Montegranaro, ma solo proporre di togliere il mercato dalla piazza
dà l’esatta misura dell’idea di centro storico e di recupero dello stesso che l’amministrazione
Mancini ha in mente.
Un centro storico vive se c’è
vita dentro. Per vita dentro non intendo certamente la festa che dura pochi
giorni, il trasformare le preziose vie del castello in ristoranti o discoteche
creando più danno che beneficio. La vita nel centro storico deve essere
sistematica e continuativa. Il mercato settimanale, la presenza delle
bancherelle costante tutto l’anno, è un modo efficace per mantenere il
quartiere antico vivo e pulsante. Soltanto pensare di portarle altrove
significa avere un disegno che va nella direzione opposta. Oppure di non avere
idea di quello che si sta facendo.
Del resto che l’idea del
centro storico di questa amministrazione sia nebulosa e perniciosa si è capito
da un pezzo: in tre anni e mezzo di consiliatura non si è intrapresa una sola
azione rilevante per invertire il processo di degrado in corso da anni, mentre
si sono destinati fondi importanti per altre aree, vedi viale Gramsci e largo
Conti, nelle quali l’intervento era meno urgente e vitale. È una questioni di
scelte e di priorità che ci si danno, bisogna, purtroppo, prendere atto che
questa amministrazione, come, del resto, le precedenti, non ritiene il centro
storico prioritario.
È comprensibile, almeno in un’ottica
politico/elettorale: nel centro storico sono rimaste pochissime famiglie
italiane, in parole povere sono rimasti pochissimi elettori. Intervenire in
maniera efficace sui problemi del paese antico è costoso, richiede un grande
impegno e, soprattutto, crea una visibilità decisamente più ridotta rispetto a
quella che si può avere, per fare sempre un esempio, inaugurando un
marciapiedone, bello quanto inutile, in uno spazio dove la gente passa
quotidianamente, Nel centro storico la gente non passa, nemmeno quasi ci vive
più, per chi si investe? Investire nella salvaguardia della memoria storica,
nel patrimonio culturale, nella conservazione delle proprie radici, in Italia,
Paese che potrebbe vivere soltanto della propria storia, non è cosa
interessante. Rassegniamoci.
Luca Craia
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