Bella la giustificazione dei
conduttori dello Zoo di 105 per la brutta vicenda della telefonata in Comune a Civitanova
Marche, telefonata in cui, in perfetto stile Zoo, i conduttori hanno preso per
i fondelli tre dipendenti dell’Ente tra cui un disabile. La faccenda è
diventata un caso, perché prendere in giro un disabile è cosa brutta, mentre
prendere in giro una persona priva di disabilità pare che sia normale e
universalmente accettato. Questa sarebbe, in definitiva, la scusante di 105: “noi
prendiamo in giro tutti, non solo i disabili”. E pace.
E no, perché lo sfottò è
accettabile tra amici, nei limiti del rispetto reciproco dettati dalla
reciproca conoscenza, ma tra persone che non si sono mai viste né conosciute,
la presa in giro è una forma di grave maleducazione, di autentica cafoneria e,
se la si fa in diretta nazionale di fronte a centinaia di migliaia di persone,
diventa violenza allo stato puro. E questo vale sia per il disabile che per gli
altri.
Non bisogna indignarsi,
quindi, perché questi sedicenti innocui bontemponi hanno preso di mira una
persona con delle difficoltà: io personalmente mi indigno perché prendono il
giro la gente, così, perché tanto è normale, fa spettacolo, fa ridere. È violenza,
altro che spettacolo.
Consentitemi un piccolo
ragionamento: una palma con delle luci intorno è una palma con delle luci
intorno. Non è un pene. Se qualcuno ci vede un pene, probabilmente è perché il
pene occupa grandemente i suoi pensieri, ce l’ha proprio in testa. Insomma, se
le palme di Civitanova per mezzo mondo sono diventate dei peni luminescenti,
forse il problema è di chi ci ha visto il pene per primo e l’ha gridato a tutto
il mondo. Io la smetterei.
Luca Craia
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