Attendiamo il piano antenne
da anni, a Montegranaro, da quando la proposta di redigerlo da parte del
Movimento 5 Stelle fu accolta dal Consiglio Comunale. Da quel momento il nulla,
nonostante nel frattempo ci sia stato il clamoroso caso dell’antennona di San
Liborio, per la soluzione del quale l’Amministrazione Comunale si continua ad
attribuire erroneamente il merito ma in seguito al quale non ha fatto
praticamente nulla perché un caso analogo potesse verificarsi di nuovo.
Dopo che, la scorsa estate,
da queste pagine e con la collaborazione fattiva di Simona Pelosi, partì l’iniziativa
di una raccolta firme per sollecitare interventi quanto meno di chiarezza sul
livello di emissioni delle apparecchiature presenti sul territorio comunale, chiedendo
appunto la pubblicazione dei dati relativi ai livelli di emissioni delle
antenne, con particolare riferimento a quelle sulla torre dell’Acquedotto, il
Comune rispose, anche se non direttamente a me o alla signora Pelosi,
pubblicando il bando per affidare l’incarico di redigere il tanto sospirato
piano antenne.
Come conseguenza immediata
ritirammo la raccolta firme, fiduciosi in una rapida concretizzazione dell’impegno
in qualche modo preso dall’Amministrazione Comunale. Solo che, a dicembre,
ancora non si è fatto nulla, ma proprio nulla. Al di là della potenziale
pericolosità delle onde elettromagnetiche emesse da questi apparecchi, della
cui cosa non possiamo essere sicuri in quanto, appunto, nessuno ha mai
pubblicato un dato che possa tranquillizzare i cittadini, rimane il
comportamento poco limpido e poco attento dell’Amministrazione Comunale e, in
particolare, dell’Assessorato all’Ambiente che, ancora una volta, si dimostra
piuttosto distratto sulle questioni che lo competono direttamente.
A questo punto credo sarà
necessario riprendere la raccolta firme, non tanto perché si possa ottenere
qualcosa di concreto in questo modo, quanto perché, almeno, potremo documentare
la reale preoccupazione dei cittadini relativamente a una questione che
coinvolge la loro salute e di cui chi amministra sembra, invece, poco impensierito.
Luca Craia
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