Cara Professoressa Strappa, c’è
poco da mostrarsi soddisfatti, davvero poco, quando un Comune storicamente
prospero come Montegranaro si ritrova con 42 domande di sussidi sul reddito. È un
bruttissimo segnale, che dovrebbe preoccuparLa piuttosto che renderLa così contenta
del risultato. Non c’è risultato, mi creda, c’è invece da riflettere e molto
seriamente sul futuro di questo paese. Un paese in cui un tempo arrivava gente da
ogni dove perché c’era lavoro per tutti e oggi si sta desertificando, con
fabbriche chiuse, persone senza lavoro in cerca di un modo per riconvertirsi e
arrivare alla pensione e giovani costretti a trovarsi, se fortunati, un’occupazione malpagata
in altri paesi.
Il fatto stesso che Lei
chiami “reddito di cittadinanza” una cosa che è ben diversa da quest’idea di
sostegno sociale che, ricordiamolo, in Italia non esiste anche se invocata
politicamente da più parti, denota come conosca poco la materia che tratta col Suo
assessorato. Le parole, come diceva Nanni Moretti, sono importanti e ci fanno
capire l’attenzione e la cura che si mette in quello che si fa.
Il sussidio che si vanta di
elargire ai nuovi poveri, troppi nuovi poveri, è ben poca cosa e stride, per
esempio, con il reddito, quello vero, che il Comune paga alle borse lavoro che
pure tanto si impegnano per un tozzo di pane. Ma 42 sussidi sono anche 42
potenziali voti, non nascondiamocelo. Sono giochini elettorali che si sono
sempre fatti, intendiamoci, ma almeno cerchiamo di non vantarci sul giornale.
Suggerirei un buon proposito
per Natale e per l’anno nuovo: cominciamo a pensare a come risollevare le sorti
di questa povera Montegranaro, una volta stella di riferimento nel Fermano,
paese ricco e propulsivo, e oggi teatro di distribuzioni magnanime di
spicciolini ai poveri. Lo so che l’assessore ai servizi sociali ha pochi
poteri, ma provi ad usarli un po’ meglio, magari anche stando attenta alla
terminologia. Buone Feste.
Luca Craia
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