Dai rilievi nel sottosuolo e
dai ritrovamenti archeologici recenti nasce un’ipotesi affascinante circa
l’importanza militare della nostra città. La Montegranaro altomedievale era di
per sé una fortificazione formidabile per la morfologia della collina sulla
quale è costruita, estremamente irta e scoscesa. In particolare i crinali a
nord e a est risultano tutt’ora estremamente ripidi. I ritrovamenti recenti
(ipogei, resti della Pieve), lasciano supporre l’esistenza di una cinta muraria
più a monte rispetto a quella di cui oggi rimangono parti visibili.
La presenza di un portico asimmetrico e di un pozzo eccentrico rispetto al cortile in una casa limitrofa alla Pieve, unite all’orientamento di una finestra monofora ritrovata in quella che pensiamo fosse la sacrestia dell’antica chiesa, fanno pensare che l’attuale corso Matteotti in realtà risultasse, nella parte che va dalla torre dell’Annunziata fino a Porta Marina, privo di costruzioni. Dove ora sorge Palazzo Conventati probabilmente c’era solo uno spazio vuoto, così come per quanto riguarda piazzetta delle Erbe.
È interessante notare la modificazione della linea del piano stradale che, negli anni, è stata abbassata. Si nota, infatti, che il portale dell’antica Pieve è ben più alto rispetto alla strada, così come l’ingresso di Palazzo Cruciani. Inoltre, sopra l’attuale porta della torre dell’Annunziata, si evidenzia un graffito con tre croci stilizzate. Si tratta probabilmente di un segno lasciato da viandanti o pellegrini. Notevole è, però, l’altezza del graffito, oltre i tre metri. Tutto ciò lascia ragionevolmente pensare che l’inclinazione attuale del piano viario sia stata modificata rispetto all’originale la cui pendenza era decisamente minore, per poi declinare decisamente subito sotto la torre, il che si tramutava in un’ulteriore forma di difesa qualora si fosse superata la barriera di Porta Marina.
La presenza di un portico asimmetrico e di un pozzo eccentrico rispetto al cortile in una casa limitrofa alla Pieve, unite all’orientamento di una finestra monofora ritrovata in quella che pensiamo fosse la sacrestia dell’antica chiesa, fanno pensare che l’attuale corso Matteotti in realtà risultasse, nella parte che va dalla torre dell’Annunziata fino a Porta Marina, privo di costruzioni. Dove ora sorge Palazzo Conventati probabilmente c’era solo uno spazio vuoto, così come per quanto riguarda piazzetta delle Erbe.
È interessante notare la modificazione della linea del piano stradale che, negli anni, è stata abbassata. Si nota, infatti, che il portale dell’antica Pieve è ben più alto rispetto alla strada, così come l’ingresso di Palazzo Cruciani. Inoltre, sopra l’attuale porta della torre dell’Annunziata, si evidenzia un graffito con tre croci stilizzate. Si tratta probabilmente di un segno lasciato da viandanti o pellegrini. Notevole è, però, l’altezza del graffito, oltre i tre metri. Tutto ciò lascia ragionevolmente pensare che l’inclinazione attuale del piano viario sia stata modificata rispetto all’originale la cui pendenza era decisamente minore, per poi declinare decisamente subito sotto la torre, il che si tramutava in un’ulteriore forma di difesa qualora si fosse superata la barriera di Porta Marina.
La torre dell’Annunziata,
quindi, segnava probabilmente il punto di ingresso del castrum, chiuso da una
linea di mura che scendevano lungo via Garibaldi e risalivano lungo via
Solferino per congiungersi in via Conventati con le mura a nord; all’altezza
della torre vi era una porta di ingresso. La linea difensiva primaria, quella tutt’ora
parzialmente visibile, proteggeva ulteriormente l’abitato andando da Porta
Marina fino a Porta Spina. Il tratto di mura a nord era quasi certamente unico
in quanto la scoscesità del crinale era già sufficiente a creare una forte
linea di difesa.
Porta Marina contava su due
torri simmetriche, una all’angolo dell’ex farmacia e l’altra all’angolo dietro
l’ex negozio di Rossetti, in via Di Battista. Le mura poi scendevano lungo via
Di Battista fino all’altezza dell’attuale chiesa di San Pietro Apostolo che
potrebbe essere stata anch’essa una torre così come è pensabile la presenza di
un’ulteriore porta. Da lì riscendevano esternamente all’attuale via
Castelfidardo fino a Porta Romana, estremamente fortificata perché posta su un
crinale più dolce, per risalire lungo via Sant’Ugo e ricongiungersi alle mura
di tramontana a Porta Spina di cui, in via Sant’Ugo, vi è tutt’ora traccia.
È bene precisare che siamo
ancora nel campo delle ipotesi ma ci stiamo lavorando supportati da tecnici e
storici dell’architettura. Vi terremo informati.
Luca Craia
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