Foto AGCULT |
Si apre oggi a Milano, presso
il Museo Diocesano la mostra “Capolavori Sibillini, Le Marche e i Luoghi
della Bellezza”, che resterà aperta fino a fine giugno 2018. Si tratta
dell’ennesima iniziativa culturale, che sicuramente porterà un notevole flusso
di visitatori, realizzata con le opere portate in salvo dal terremoto. Ennesima
iniziativa, però, organizzata lontano dalle zone di origine delle opere. E la
motivazione sfugge.
La motivazione sfugge
nonostante le dichiarazioni di intenti che, anzi, suonano piuttosto ipocrite e
pelose. Si vuole fare promozione per le Marche, ma quali Marche? Le Marche
colpite dal terremoto, in questo momento, non hanno bisogno di promozione,
hanno bisogno di ricostruzione. Fare promozione alle Marche, ora, in questa fase
in cui l’emergenza è ancora presente nonostante il tempo passato e che sta
passando, significa convogliare turisti in zone non colpite dal sisma perché le
zone colpite hanno una ricettività fortemente limitata anche dalla stessa politica
della ricostruzione. Cosa si vuole promuovere, quindi? Pesaro?
Non è la prima iniziativa
basata su questi capolavori d’arte, dicevamo. Ce ne sono state diverse, la più
vicina delle quali a Osimo, molto distante da Camerino, per intendersi. Quale
vantaggio può portare una mostra che attragga gli appassionati d’arte così
lontano dai luoghi che si vorrebbero promuovere? Perché, allora, non
organizzare una mostra all’interno del cratere, per dare modo a quelle poche
attività ricettive ancora in piedi di avere un minimo di flusso di clientela in
più? Ma, soprattutto, prima di fare promozione, occorre ricostruire, altrimenti
si stanno sfruttando le risorse delle città colpite per portare turisti
altrove.
Luca Craia
Nessun commento:
Posta un commento