Un dato più che allarmante,
quasi apocalittico, quello divulgato quest’oggi dal dottor Massimo Mari,
direttore del Dipartimento Salute Mentale Area Vasta 2, in un convegno a San
Severino. Secondo il dottor Mari, tra gli sfollati del terremoto in soggiorno
nella provincia di Fermo. Un dato che si accoppia con quanto divulgato ieri da
Il Resto Del Carlino che parla di una diminuzione della popolazione sfollata di
2000 unità dal luglio 2016 al luglio 2017.
Dati su cui riflettere, che
certamente non analizzano le cause effettive dei decessi ma lasciano supporre
un collegamento coi disagi fisici e psicologici legati al terremoto. Non è
difficile immaginare che la perdita di punti di riferimento sociale, della
propria casa, dei propri ritmi di vita possano influire in modo estremamente
negativo sulle condizioni di salute di chi, magari, già abbia in corso qualche
tipo di patologia. Per tacere, ovviamente, dei suicidi che si attestano ufficialmente
su un numero anch’esso poco rassicurante: otto decessi.
Mi piacerebbe che su queste
cifre riflettano coloro che credono, o fingono di credere, che le cose si
stiano evolvendo in positivo. Mi piacerebbe che il Presidente del Consiglio dei
Ministri, il Commissario De Micheli, il Presidente della Regione Marche
Ceriscioli e anche, perché no, il Sindaco di Pesaro Ricci, che c’entra poco
niente col terremoto ma che pare stia già assumendo il ruolo di prossimo Presidente
della Regione, analizzassero bene questi dati, li approfondissero e ne
traessero le dovute conclusioni. In particolare sarebbe molto apprezzabile se
la smettessero di sorridere dicendo che, tutto sommato, sta andando tutto bene.
Luca Craia
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