Comunicato integrale
Mercoledì 20 Dicembre, su invito di Augusto
Ciampechini (Coordinatore del nuovo C.D.U Marchigiano), si è svolta alla “Rosa
dei venti” di Monte San Giusto una “cena degli auguri” a cui hanno partecipato
numerosi “cattolici impegnati” in politica.
Mentre a Roma, poche ore prima, gli onorevoli: Mario
Tassone, Lorenzo Cesa, Alberto Alessi, Giuseppe Gargani, Paolo Cirino Pomicino,
e il Dr Ettore Bonalberti, il Dr Mario Magnola, la Dott.ssa Valentina Valenti,
Dr Leo Carmelo e tanti altri ex-democristiani, hanno dato vita ad una
“dichiarazione d'intenti” che proceda alla riunificazione degli eredi della
Democrazia Cristiana per correre alle prossime elezioni sotto un'unica lista in
alleanza con il centro destra, nella cittadina calzaturiera coloro che da
sempre hanno sostenuto questa linea politica hanno gioito e brindato a questo
storico traguardo.
“Oggi è tempo di ricomposizione non di rinfacciarsi
gli errori del passato – ha commentato Ciampechini - il fatto che il nuovo
C.D.U., l'U.d.C., la D.C. storica ed altre formazioni eredi della Democrazia
Cristiana, decidano di sposare la linea politica che noi abbiamo sempre
sostenuto ci riempie di responsabilità e ci obbliga a tentare, noi per primi,
l'allargamento dell'unità dei cattolici in politica nei nostri territori.
Per il nostro vissuto e per le scelte compiute in
passato abbiamo oggi la statura morale migliore per dare sostegno a questo
sogno di ricomposizione: il centro-destra, e con esso l'Italia, ha bisogno di
un'identità che si richiami alla “dottrina sociale” e che sia faro della
coalizione e del futuro nuovo parlamento.”
“Bene la “Flat tax”, “gli Italiani prima di tutto”,
la revisione della “Fornero” e della “scuola”, proposti da Berlusconi e dagli
alleati – prosegue Ciampechini – ma noi ci siamo anche per destrutturare la
“nuova antropologia” proposta dal governo Renzi, dove l'uomo è schiacciato e
considerato merce di scambio, per noi l'utero in affitto dev'essere considerato
reato, i medici devono tornare alla libertà dell'obiezione di coscienza, la nutrizione
e l'idratazione non possono essere considerati medicinali e la cittadinanza
deve continuare ad essere una conquista, tanto di colui che viene accolto
quanto della società che lo accoglie”.
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