Ogni tanto fa piacere
ricredersi. E mi sono ricreduto, almeno su questo specifico episodio, sul Sindaco
di Castelsantangelo Sul Nera, Mauro Falcucci che, in occasione della consegna
delle SAE a Nocria ha detto parole condivisibili e ha finalmente mostrato quella
fermezza che gli ho sempre rimproverato di trascurare. Come dire, meglio tardi
che mai e non è mai troppo tardi.
La consegna delle casette è
stata la solita passerella, con tanto di arrivo in volata e a sorpresa della Commissaria
De Micheli, evidentemente attratta dal rumore delle forbici per tagliare il nastro
come il mio cane arriva di corsa, ovunque sia, se apro il frigorifero.
Ovviamente c’era anche l’assessore Sciapichetti che, alla fine, dovrebbe
chiedere le royalties alla ditta che produce nastri tricolori e forbici da
cerimonia per la pubblicità fatta loro.
Ma la festa è stata in parte
trasformata in occasione di riflessione, se non proprio di protesta,
dall’intervento di Falcucci che ha ribadito con forza, come riportato da Cronache
Maceratesi, che la situazione è tutt’altro che rosea, al contrario del solito
autoeologio della De Micheli secondo la quale stiamo andando a bomba. Il
Sindaco, invece, si è addirittura scusato coi cittadini per i tanti disagi a
cui sono stati sottoposti ed è tornato a chiedere il restringimento dei limiti
del cratere sismico, cosa che sarà difficile, se non impossibile, da ottenere
ma la cui richiesta pressante potrà portare almeno a un diverso trattamento tra
comuni danneggiati in maniera pesante e comuni meno colpiti, ricordando che
Castelsantangelo, come tutta l’area dell’Alto Nera, è una delle aree più
danneggiate in assoluto.
Intanto qualche abitante sta
tornando. Certo, ci sono ancora cumuli di macerie a testimoniare una politica
quantomeno sbagliata se non colpevolmente diretta alla desertificazione. Una
politica che, forse, sarà costretta a rivedere certi piani e certi progetti
proprio dalla reazione delle persone, dei terremotati ma anche e soprattutto
dell’opinione pubblica alla quale bisogna far conoscere la realtà delle cose e
non la versione ufficiale che i vari personaggi dello squallido teatrino delle
inaugurazioni ogni volta tentano di diffondere.
Certo, la voce di alcune
testate locali e quella di spazi come questo sono ben poca cosa di fronte alla
mole e alla forza dell’informazione di regime, ma bisogna insistere. Per questo
torno a scrivere di terremoto dopo giorni di silenzio, e anche grazie a
Falcucci. Ora speriamo che il Sindaco prosegua su questa linea, abbandonando il
letargo politico che ne ha caratterizzato l’opera in precedenza.
Luca Craia
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