C’era un mio amico, quando
ero ragazzo, che ogni giorno raccontava un’avventura amorosa. A dargli retta
sembrava che fosse un invidiabile tombeur de femme se non fosse che, indagando
un po’, si scopriva che dal suo racconto andava scremato un buon 70/80%, per
rimanere su una realtà fatta di approcci minimali e con esiti non proprio
entusiasmanti. Ciononostante la sua fama di dongiovanni cresceva di pari passo
alle sue conquiste millantate, a dimostrazione che, spesso, la realtà può
essere camuffata, ingigantita, manipolata a piacimento solo sapendo come
raccontare le cose.
È un paragone piuttosto
calzante col moderno modo di fare politica, una politica fatta di altisonanti
proclami, cerimoniali pomposi e immotivati, inaugurazioni di nulla o quasi. È il
caso della Giunta che regge il Comune di Montegranaro, che sta semplicemente
provvedendo a svolgere la propria funzione lavorando, più o meno efficacemente,
sull’ordinaria amministrazione. L’ordinaria amministrazione, in quanto ordinaria,
non ha nulla di straordinario, nulla di cui ci si debba vantare perché si
tratta di fare semplicemente quello che si è chiamati a fare.
Ma se si utilizza la
comunicazione a dovere, l’ordinario può diventare straordinario, specie se gli
organi di informazione si limitano a pubblicare i comunicati preconfezionati e
studiati, appunto, per sortire l’effetto desiderato. Ecco allora che il
rifacimento di un vetusto e pericoloso marciapiede, con una spesa di appena 15.000
Euro, diventa un’opera faraonica per la quale mostrare il petto gonfio d’orgoglio
in attesa di un’immeritata medaglia. Medaglia che puntualmente arriverà perché,
un po’ per una sapiente claque, un po’ per leccapiedismo, un po’ per ottusità
mentale, il popolo dei social non mancherà di sperticarsi di lodi. Ma è un marciapiede,
non la Tour Eiffel
Luca Craia
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