Si possono sistematicamente
accavallare eventi, anche importanti, in un paese in cui gli eventi si contano
col contagocce? Si possono sprecare occasioni di arricchimento e di svago in un
paese in cui, nell’ottanta per cento del tempo, non ci sono occasioni nemmeno
per mettere il naso fuori casa? Evidentemente sì, se il Comune di Montegranaro
si permette di organizzare una serata al teatro La Perla, serata a pagamento e
quindi pagata dai cittadini, e contemporaneamente patrocinare un altro evento
importante come quello promosso da Sutor, Aido, Admo e Avis per promuovere la
cultura della donazione. Un peccato, un’occasione persa. Ma scientemente.
Sono cose che accadono
spesso, spessissimo, a Montegranaro, e accadono perché nessuno si prende la
briga di scrivere un calendario delle manifestazioni, cosa non difficilissima da
fare e forse l’unica cosa realmente da fare a livello di coordinamento dell’attività
culturale, obiettivo sempre vivo nella testa dei nostri amministratori che
sembra essere più diretto a una forma di controllo più che di collaborazione
costruttiva.
Eppure basterebbe poco: una
telefonata per informare l’ufficio cultura di un evento, un calendario e una
penna con cui scrivere iniziative delle associazioni e, soprattutto, quelle del
Comune. In effetti pare assurdo che il Comune stesso non sappia quali eventi
sta organizzando e accavalli una manifestazione promossa direttamente e un’altra
patrocinata. È la mano destra che non sa cosa fa la sinistra.
Non tocca alle associazioni
fare questo lavoro, tocca al Comune. Non doveva, la Sutor, essere a conoscenza
dei piani del Comune, ma il Comune doveva far presente il problema. Che poi sia
insormontabile per gli impegni delle attrazioni delle serate pare una scusa
dell’ultimo minuto, un accorgersi del patatrac e metterci una pezza come
spessissimo si usa fare, una favoletta a uso e consumo di chi ci vuole credere.
Resta l’amarezza per l’occasione
persa, per la sovrapposizione che spreca un paio di buone occasioni, e per i
soldi pubblici buttati a casaccio, visto che le prenotazioni per il concerto di
Syria pare siano pochine e ci si è addirittura dovuti inventare la lotteria di Facebook,
regalando biglietti in cambio di like, cosa che neanche le pagine commerciali
di terza categoria fanno. Speriamo facciano il pieno lo stesso, ma il problema rimane. Così i Montegranaresi sono costretti a scegliere, non
avendo il dono dell’ubiquità, o a restare a casa, come sono soliti fare.
Luca Craia
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