È preoccupante. Significa,
forse, che la situazione è talmente drammatica che nessuno vuole prendersi la
briga (e la responsabilità) di risolverla. Stiamo assistendo a una campagna
elettorale mai vista prima, in cui la cosa più evidente è la gara a perdere
voti anziché guadagnarli. Il Pd ormai è specializzato in spettacolini
grotteschi in cui mostrare il peggio della politica italiana. Nel contempo
Berlusconi non ha capito che gli Italiani hanno capito che è un frescone.
Salvini non perde occasione per ricordarci la scarsa qualità umana e intellettiva
che sta alla base del suo movimento, la Meloni fa concorrenza a Maria De
Filippi sul piano delle iniziative strappalacrime, i Cinquestelle non smettono
di confonderci le idee tra grandi uscite democratiche e comportamenti
dittatoriali interni. Insomma, c’è da rimpiangere Cicciolina.
Andando al locale, poi, l’impegno
a perdere voti è evidentissimo: il centro destra candida gente scollegata dal
territorio dei collegi, il Pd si sbriciola sui giochi di potere e ricandida
personaggi che, nella migliore delle ipotesi, non hanno fatto nulla di buono e,
nella peggiore, hanno fatto danni seri. Salvini si impegna alla grande a perdere
i voti dei moderati tornando a cavalcare la parte più becera del problema
immigrazione; eppure, su questo tema, potrebbe vincere a mani basse. Non vuole
vincere nessuno.
E probabilmente non vincerà
nessuno, programmando l’inciucione già da ora. Procedendo così è molto probabile
che nessuno avrà i numeri per governare da solo, quindi sarà obbligatorio fare
alleanze, giochetti, manovre più o meno velate che porteranno a un governo di
solidarietà nazionale o una roba di questo tipo, dove ci saranno tutti o quasi
e col quale porteranno definitivamente alla rovina questo Paese che, fino a trent’anni
fa, non avrebbe mai immaginati di dover fare questa brutta fine.
Luca Craia
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