La
nevicata non è stata copiosa come quella del 2012 e come altre del passato, ma
è stata importante ed è naturale che, in un paese come Montegranaro, scosceso
per larghissima parte, con strade strette e difficili da gestire per i mezzi di
sgombero neve, qualche disagio venga a crearsi. Per analizzare come sia stata
gestita l’emergenza forse è presto e occorrerebbe attendere il ritorno alla
normalità, ma un piccolo ragionamento si può già azzardare, quanto meno su
quello fin qui avvenuto.
Che io non abbia in simpatia
quest’amministrazione comunale e un dato assodato e non ne ho mai fatto mistero
ma, in questo caso, se non posso lodare i nostri amministratori non li posso
nemmeno accusare più di tanto. L’emergenza, fino a questo momento, è state gestita
in modo da garantire quanto meno la mobilità generale, e questo è un fatto
positivo. Ma la mobilità capillare non è stata minimamente gestita, tanto che
ci sono intere zone del paese che non hanno visto un mezzo spargisale o uno
spazzaneve. Ci sono certamente delle scusanti che derivano dal poco personale a
disposizione, dalla carenza di mezzi e dal fatto che, comunque, Montegranaro
non è un paese di montagna attrezzato debitamente per queste emergenze. Però si
può e si deve migliorare e qui di margini di miglioramento ce ne sono molti.
Le direttrici principali sono
state sempre percorribili, con le dovute cautele, e di questo va preso atto. Ma
ci sono cittadini quasi imprigionati in casa che non hanno vista garantita la
loro libertà alla mobilità: cito il caso eclatante di via Zoli, che ogni volta
nevichi viene chiusa per non essere più gestita, mentre chi ci abita ha gli
stessi diritti e le stesse necessità degli altri cittadini. Idem dicasi per il
centro storico che, tolta la piazza, se l’è cavata solo con le braccia dei residenti
e la consueta e ormai radicalizzata rassegnazione. Zone periferiche, come San
Tommaso e il Torrione, ma anche molte altre, come addirittura via Boncore, sono
state completamente dimenticate, e questo non va bene.
Un elogio agli operatori,
però, va fatto. Sono stati bravissimi e solerti, hanno lavorato notte e giorno per
ottenere quanto meno la possibilità di percorrere il paese in auto e di poter garantire
le emergenze. Per questo mi sento di plaudire sentitamente. Bravi. Per il resto
noto le solite tifoserie: chi la vede tutta bianca e chi la vede tutta nera.
Ovviamente non è né l’una né l’altra cosa: si poteva fare meglio ma si poteva
anche fare peggio. Puntiamo al meglio per il futuro.
Luca
Craia
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