È andata bene, via. Non s’è
fatto male nessuno, si sono fatti un giretto attorno alle mura, una bella
passeggiata corroborante, hanno fatto i loro coretti e ora tornano a casa
contenti. Non s’è visto un fascista che sia uno, al contrario di quelli dei
centri sociali che l’altra sera, alla manifestazione dell’altro lato di questa gara
tra irresponsabili, ci sono andati eccome a cercare rogna. I fascisti no, non
ci sono andati: o si sono messi paura o non è vero che a Macerata è pieno di
fascisti.
A farsi male sono stati i
commercianti, che hanno perso un sabato di lavoro; gli studenti, che hanno
perso una mattinata di lezioni; le Istituzioni, che hanno perso la faccia; gli
stessi manifestanti, che hanno fatto la figura barbina del coretto demente
sulle foibe. Però hanno avuto la loro soddisfazione e sono tutti contenti.
Probabilmente l’intento non
era solo quello di farsi una passeggiata a Macerata, in realtà un tizio col
megafono lo ha anche detto: “ci riprenderemo la zona grigia” dove la zona
grigia saremmo noi, che non siamo né fascisti né comunisti. Mi fa un po’
impressione essere considerato grigio, ma posso sopravvivere. Comunque la “zona
grigia” non l’hanno certo recuperata oggi con questa pantomima di bellecciao e hastalavictoriasiempre.
Alla fine, la cosa positiva è
che Macerata ha dimostrato che l’accusa di razzismo e fascismo è infondata, e
questo è un bene, perché Fermo ancora si porta addosso immeritatamente il marchio impresso a
fuoco dagli stessi che oggi zompettavano felici lungo le mura. A proposito: a
me tanta allegria mi ha fatto un po’ rabbia. C’era davvero poco di cui stare
allegri.
Luca Craia
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