Anna Casini (foto Civetta.tv) |
È passato ieri, in prima
commissione del Consiglio Regionale delle Marche, un emendamento che andrà a
modificare i meccanismi tramite i quali i gruppi consiliari scelgono il
personale che lavora per loro. Attualmente tale personale viene scelto all’interno
dell’organico della Regione e, quindi, non comporta alcun costo aggiuntivo per
la spesa della Regione. L’emendamento, invece, prevede che questi collaboratori
possano essere individuati come “comandati” anche tra il personale dei enti
esterni.
Gli autori del testo, l’Assessore
Anna Casini e il Consigliere Fabio Urbinati, entrambi in quota PD, pare abbiano affermato che tutto
ciò non comporti aggravi di spesa per la Regione ma questa affermazione è inesatta,
in quanto lo stipendio del comandato andrebbe a carico della Regione, con
aggravi anche notevoli per l’Ente. Infatti, se tutti i collaboratori, che
attualmente sono 16, fossero comandati esterni, avremmo un esborso pro-capite
di almeno 40.000 euro l’anno, per un totale di 800.000 Euro. Se poi tutti
questi collaboratori fossero inquadrati al livello massimo contrattuale, il
costo pro-capite salirebbe a 56.000 euro con un aggravio di complessivi 900.000
Euro all’anno, che potrebbe salire ulteriormente interessando le segreterie
dell’Ufficio di Presidenza e dei vari assessorati.
Fabio Urbinati |
Come ben sappiamo, la Regione
Marche pare abbia qualche altra emergenza a cui pensare e altre destinazioni,
forse più prioritarie, per i propri fondi. Non si capisce, quindi, questa
smania di cambiamento per una norma che, sostanzialmente, funzionava lo stesso
e non costava nulla. Quali professionalità dovranno andare a cercare all’esterno
dell’Ente. E non credono, l’Assessore Casini, che tra l’altro ha dimostrato in
passato una curiosa sensibilità nei confronti di problematiche serie come, per
esempio, i terremotati, e il Consigliere Urbinati, che forse tanto impegno, sia
politico che economico, si potrebbe destinare a qualcosa di più urgente, tipo
la ricostruzione?
Luca Craia
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