Ci sono sempre stati
incidenti, anche gravi, sulla provinciale che da Montegranaro arriva alla
vicina Monte San Giusto. Un mio carissimo amico, quando ero ragazzino, ci perse
la vita, quindi parlo anche con un certo coinvolgimento. La strada è stretta,
piena di curve cieche e senza banchine, quindi pericolosa per la sua stessa
struttura. A questo va aggiunto che l’asfalto è liso e viscido anche da
asciutto, figuriamoci in inverno quando è quasi sempre bagnato.
Gli ultimi incidenti in
ordine cronologico, però, sembra abbiano risvegliato il Sindaco di Montegranaro
che, improvvisamente, si è accorto del problema e propone stamane su Il Resto
del Carlino la sua soluzione: l’autovelox. Ovviamente non spetta a Montegranaro
intervenire sulla bretella, ma può, anzi, deve sollecitare le due province
interessate, quella di Fermo e quella di Macerata, perché intervengano per
trovare una soluzione. E pare che la Mancini voglia spingere per l’adozione
della macchinetta che rileva la velocità e multa i trasgressori.
Personalmente non ho nulla in
contrario all’autovelox, se usato nei modi e nei termini di legge (non come è
accaduto lungo la Mezzina) e se pensato al solo scopo di aumentare la
sicurezza. Trovo però curioso che a Ediana Mancini non venga in mente che,
prima di mettere un autovelox, forse è opportuno rendere la strada più sicura.
Si possono allargare alcune curve, riducendone l’angolo di incidenza e
aumentando la visibilità, si può, anzi, si deve rifare l’asfalto rendendolo drenante
e aumentando l’aderenza. Poi si può anche mettere un autovelox per sanzionare
e, quindi, educare gli automobilisti indisciplinati. Ma quando si lascia, in
mezzo alla curva cosiddetta “dell’ATA”, l’asfalto deformato dal fuoco dell’ultimo
incidente, accaduto ormai mesi fa, senza che nessuno si sia chiesto se questo
rappresenti un pericolo (e lo rappresenta, altrochè, la macchina non tiene
quando si passa sopra quella chiazza nera) significa non avere la reale percezione
di quelle che sono le reali cause degli incidenti, che non risiedono soltanto
nell’eccessiva velocità.
Luca Craia
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