È di oggi la notizia di
ulteriori tre verbali annullati dal Giudice di Pace, che vanno ad aggiungersi
agli altri quattro di qualche tempo fa in cui la Provincia di Fermo è stata
vista soccombere. Il caso è quello dell’autovelox fatto installare dalla
Provincia sulla strada provinciale “Mezzina” in sostituzione del sistema tutor.
Una decisione piuttosto controversa e difficilmente comprensibile: il tutor
rileva la velocità media e, quindi, obbliga l’automobilista a tenere un’andatura
moderata per tutto il tragitto, l’autovelox rileva la velocità istantanea per
cui, una volta superata la postazione, si può andare alla velocità che si
crede.
Certo è che qualche
automobilista, conoscendo l’ubicazione delle porte del tutor e dovendo fermarsi
prima di attraversare la seconda, ha ben capito che la propria vettura non
sarebbe stata rilevata, permettendosi quindi di andare a velocità decisamente
fuori norma. In sé, quindi, le multe elevate sarebbero giuste e opportune. Il
problema nasce dal modus operandi dell’Ente che ha pastrocchiato
incredibilmente in ogni singola parte di questa storia. Ha lasciato i vecchi
cartelli che avvisavano del rilevamento della velocità media, cancellando la
parola “media” con una passata di vernice data neanche tanto bene; ha
ufficializzato la cosa con un’ordinanza emessa due mesi dopo l’entrata in
azione del sistema e ha ratificato la convenzione addirittura dopo quattro
mesi. Un comportamento che viola ogni norma, dato che la legge stabilisce
criteri di massima trasparenza nella gestione dei rilevatori di velocità.
Quindi l’Ente preposto a sanzionare chi non rispetta le regole, a sua volte non
le rispetta e questo è molto grave, crea sfiducia da parte del cittadino nei
confronti delle istituzioni.
La cosa incredibile è che,
sapendo benissimo di avere torto su tutta la linea e di avere fatto un completo
disastro nella gestione di questa curiosa faccenda, cosa che, in un Paese
normale porterebbe, se non alle dimissioni dell’assessore competente (che tra l’altro
è il Montegranarese Aronne Perugini, avvocato, che le norme le dovrebbe
conoscere per mestiere), almeno alla formulazione delle scuse nei confronti dei
cittadini, la Provincia di Fermo fa ricorso, non ammette errori, si difende
parlando di sicurezza stradale e va avanti per vie legali, rischiando di
sperperare così altro denaro pubblico. In quanto alla sicurezza stradale, se il
tutor non era sufficiente, sarebbe stato opportuno integrarlo, non sostituirlo.
Va poi ricordato che tanto zelo per garantire l’incolumità dei cittadini per
strada non lo riscontriamo per quanto riguarda la manutenzione, la segnaletica,
e interventi sugli incroci pericolosi tanto richiesti dai cittadini quanto
ignorati dagli amministratori. Va a capire.
Luca Craia