Corriere Adriatico del 14/03/2018 |
Circola da ieri la notizia
dell’arresto di un ventisettenne di nazionalità marocchina ma residente a
Montegranaro, trovato in possesso di un certo quantitativo di cocaina.
Ovviamente è doveroso fare un plauso all’opera dei nostri Carabinieri che
incessantemente conducono una lotta ferratissima alla criminalità che sta attanagliando
il nostro paese un tempo tranquillo.
Il fatto, l’ennesimo,
comunque testimonia come a Montegranaro (come altrove, del resto) ci sia un enorme
problema di criminalità radicalizzata all’interno della comunità magrebina,
nella quale, pur essendoci tantissime brave persone che lavorano onestamente e
cercano di integrarsi nel nostro tessuto sociale, si nascondono criminali della
peggior specie e anche teppistelli da quattro soldi. Basti notare quanti ragazzi
magrebini si siano procurati un cane di indole aggressiva, pitbull prevalentemente.
Le notizie che arrivano quasi
quotidianamente disegnano un quadro in cui, con ogni evidenza, lo spaccio della
droga è fermamente in mano a personaggi stranieri di origine magrebina e questo
è un dato sul quale occorre ragionare senza trincerarsi dietro le solite
ipocrite barriere ideologiche, anche perché questi delinquenti danneggiano
prima di tutto i loro connazionali integrati e onesti.
Mi auguro che, almeno in
città, si apra un dibattito per analizzare questa situazione e trovare le
soluzioni che la legge consente di applicare, in modo di poter tornare a una
certa tranquillità che possa assomigliare a quella di un tempo, della cui
perdita non possiamo e non dobbiamo farci una ragione. Auspico quindi che le
forze politiche e sociali montegranaresi prendano l’iniziativa di aprire un
confronto su questo tema per portare delle proposte anche da inserire nei
programmi elettorali per le prossime votazioni amministrative del 2019.
Il problema, però, è dato dalla
legislazione vigente. Tutti i giornali parlano di questo personaggio arrestato
come di un individuo “ben conosciuto” dalle forze dell’ordine. Da qui le
domande che, per quanto scontate, sono legittime: se era ben conosciuto, cosa ci
faceva ancora a piede libero? Cosa ci faceva ancora in Italia? Sono domande che
potrebbero e dovrebbero trovare risposte politiche dal nuovo Parlamento che si
dovrà insediare a giorni, sempre che, per i soliti giochetti prodotti da una
classe politica inadeguata e perniciosa, non si debba tornare al voto a breve.
In Italia chi delinque deve
essere punito ma, se a delinquere è uno straniero, questi deve essere espulso
immediatamente e fisicamente dal suolo nazionale. Le leggi in vigore, scritte
sempre in bilico tra ipocrisie ideologiche e morali pseudo religiose, non lo
consentono. È ora che i cittadini chiedano a gran voce a chi ci governerà che
si metta mano a questa situazione per risolverla, perché è anche attraverso
provvedimenti seri in questo senso che passa la sicurezza dei cittadini.
Ma a livello locale cosa si
può fare? Ricordo la Sindaco di Montegranaro imbestialita perché un Marocchino
aveva sradicato gli alberelli di Natale di viale Gramsci, tanto arrabbiata da
prometterne la cacciata dai confini comunali. La cosa, naturalmente, non è
avvenuta, anche perché, in quel caso, non si configurava certo un reato grave.
Ma di cittadini che commettono reati gravi ce ne sono molti, uno è quello di
cui stiamo parlando, un altro è stato arrestato circa una settimana fa. Per
questi forse si può fare qualcosa. Perché non farlo?
Luca Craia