Si è svolta sabato a Porto
Recanati una manifestazione organizzata dall’associazione Gui Ghy che raccoglie
i cittadini di nazionalità senegalese residenti nel famigerato Hotel House, il
palazzone diventato una sorta di zona franca dove lo Stato si è sempre arreso.
Le motivazioni della manifestazione partono dai fatti di Firenze, dove un uomo
di origine senegalese, appunto, è stato ucciso da un Italiano.
Nonostante sia stato appurato
che non vi sia alcuna matrice razzista e che, anzi, pare che l’assassino sia
culturalmente inquadrabile come antifascista, si continua a montare una
campagna di odio razziale al contrario che sta diventando davvero preoccupante.
La sintesi è rappresentata da una foto che sta girando sul web dove un uomo di
colore imbraccia un cartello che recita: “Stop Italia assassini e fascisti”.
Sono accuse pesanti,
gravissime, accuse ingrate nei confronti di una Nazione e del suo Popolo che
sta ospitando e dà modo di vivere a queste persone che, per la stessa definizione
di rifugiato, altrimenti rischierebbero la vita seriamente. È un’accusa che
indigna e rappresenta un odio crescente nei confronti del Popolo Italiano da parte
di questi stranieri, un odio che deve preoccupare.
E preoccupa anche la
strumentalizzazione politica, perché è evidente che qualcuno sta manovrando i fatti
di cronaca recenti per creare tensione sociale, strumentalizzando gli stessi
immigrati che rischiano di diventare non più soltanto un problema sociale ma
anche un problema serio di ordine pubblico. Occorre fare chiarezza su chi sta
manovrando queste situazioni.
Luca Craia