Mentre attendiamo di
conoscere il responso delle urne per il candidato montegranarese alla Camera,
Mauro Lucentini, esaminiamo i dati definitivi degli scrutini delle 13 sezioni
di Montegranaro.
Perde quasi il 7%, Il PD
montegranarese, esattamente il 6,88%, toccando il minimo storico mai toccato da
quello che, a Montegranaro, paese industrializzato, è sempre stato il partito
più forte, il partito della classe operaia, il partito dei lavoratori. Scende
al 16,73% alla Camera dei Deputati, accaparrandosi 1217 voti, un tracollo mai
visto, una debacle persino peggiore del dato nazionale che, comunque, è
catastrofico.
Al contrario decolla la Lega,
che a Montegranaro raggiunge percentuali più alte della media nazionale
arrivando al 25,03%, di fronte a un dato inesistente relativamente alle scorse
elezioni politiche quando prese un miserrimo 0,73%. 1821 voti sono un dato
notevole. Sicuramente l’effetto Lucentini ha fatto decollare il partito di
Salvini, ma il risultato va interpretato anche in funzione di quello nazionale,
ottimo, che vede la Lega diventare il partito di riferimento del centro-destra.
Molto male Forza Italia, che
raggiunge un risicato 10,55%, perdendosi per strada 12 punti percentuali dal
2013 mentre sale dal quasi zero del 2013 Fratelli D’Italia, che raggiunge il
4,04%, di poco inferiore al dato nazionale provvisorio.
Molto bene il Movimento 5
Stelle che cresce rispetto al 2013 del 2,4%, conseguendo un 36,77% e un totale
di 2675 voti. Un dato ben più alto di quello provvisorio nazionale che porta il
Movimento a essere il primo partito anche a Montegranaro.
Ovviamente i dati delle
politiche possono essere utili per ragionare anche sul piano locale, pur
facendo i dovuti distinguo. Il tracollo del PD può essere analizzato in questa
chiave tenendo conto che non abbiamo dati relativi alle ultime amministrative
in quanto presente alla competizione come coalizione insieme alla destra
ubaldiana. Comunque, nel 2014, Montegranaro Riparti, di cui il Pd è
presumibilmente la parte maggioritaria, conseguì un 39,51% al quale dovremmo
sottrarre la quota di Ubaldi, difficile da stimare. In ogni caso è un
fallimento, visto che il dato locale è più basso di oltre due punti di quello
nazionale. Un disastro nel disastro, di cui credo la segreteria debba prendere
atto e capirne le motivazioni.
Luca Craia