Oggi ricorre il
quinto anniversario della morte di un grande uomo politico italiano, forse l’ultimo
Fermano a occupare ruoli politici di rilievo in Italia: Enrico Ermelli Cupelli.
Spesso ho
dichiarato di avere nostalgia per i politici del passato confrontati con i
nostri rappresentanti del presente, per il loro spessore umano e culturale, la
loro preparazione e il loro rispetto per le istituzioni e per lo Stato. Quando
penso ai prototipi dell’uomo politico integerrimo, di come dovrebbe essere,
oltre a Spadolini, Berlinguer, Moro, Pertini, la figura che mi appare più
chiaramente è quella di Ermelli, forse perché l’ho conosciuto personalmente,
forse perché ho avuto la fortuna e l’onore di lavorare al suo fianco nel
periodo in cui, giovane repubblicano poco più che ventenne, ero segretario
politico cittadino a Montegranaro e lottai con lui per la sua ultima campagna
elettorale, quella del 1992, forse perché lo considero in qualche modo un
maestro. Enrico mi ha insegnato molto, sia di politica che di vita, ma
soprattutto mi ha trasmesso il suo profondo senso civico che mi vanto di
possedere tuttora.
Ermelli è stato
la più alta espressione della politica del Fermano dopo Giovanni Conti,
rappresentante irreprensibile del territorio e del suo elettorato, vanto per
Fermo tutta. Egli ha interpretato la politica come servizio fin dalla sua
esperienza nella Resistenza, passando per l’impegno politico nella città di
Fermo per finire come Deputato e Sottosegretario. Mazziniano puro, uomo di
grande cultura, finissimo statista, era anche persona amabile, disponibile, di
piacevolissima compagnia (ricordo diverse pizze mangiate allegramente a tarda
sera durante quella campagna elettorale).
Dopo la sua
mancata elezione del 1992 il Fermano non è più riuscito ad esprimere una
rappresentanza politica di quel livello e forse sono mancati uomini della sua
stessa qualità. Per questo e per il prestigio che ha donato alla nostra terra
con il suo impegno indefesso nonostante gravi problemi di salute, credo sia
importante coltivarne il ricordo..
Luca Craia