Non accenna a smettere di
tremare, la terra, nel centro Italia. Stanotte alle 4,20 si è registrata una
nuova scossa di 4 gradi nel Maceratese, con epicentro a Muccia, una scossa piuttosto
forte e, quindi, avvertita molto distintamente in tutto il cratere marchigiano.
Le scosse si susseguono quotidianamente, non hanno mai cessato, ma ultimamente
sembra stiano crescendo di intensità. Tutto questo sta mettendo a dura prova i
terremotati che sono rimasti nella loro terra o che vi sono ritornati dopo la consegna
delle tanto sospirate SAE. È uno stillicidio, ed è facile immaginare come questo
continuo scuotersi della terra possa creare disagi anche molto seri in persone
che già hanno perso casa e, purtroppo, in alcuni casi anche i propri cari. A
questo va ad aggiungersi la situazione di sostanziale stallo in cui giace la
ricostruzione, la sensazione, anche piuttosto suffragata dai fatti, che sia
tutto fermo e che la volontà non sia affatto di riportare quelle terre, quei
paesi, quella gente a qualcosa che possa sembrare la normalità.
Non può essere certo
considerato normalità il vivere in una specie di capanna, per quanto di lusso,
almeno per i costi. Non può essere considerata normalità avere un lavoro lontano
chilometri, avere i parenti ancora sbattuti in qualche struttura, non avere
luoghi di incontro, spazi di comunità, vedere il proprio paese ridotto in
briciole e nessuno che, a distanza di così tanto tempo, che ancora faccia
qualcosa o, almeno, indichi una strada da seguire.
Tutto questo sta distruggendo
i tessuti sociali, sta minando irreparabilmente le comunità e, soprattutto, sta
arrecando seri danni alla salute delle persone, e non solo da un punto di vista
psichico. I più deboli, i più sensibili, stanno trasformando il disagio in
malattia, e questo non è registrabile nelle statistiche ma è realtà, e anche di
questo ci si deve far carico. La terra trema, tremano le certezze dei
terremotati, tremano e sfilacciano i legami, ma occorre che anche qualche
coscienza cominci a tremare e a fare i conti con un disastro completo.
Luca Craia