Il dibattito, a Fermo, è
accesissimo: fa bene la Provincia a dare una nuova sede al Liceo Classico
oppure sarebbe più rispettoso lasciarlo dov’è? Personalmente ritengo che ogni
pezzo di centro storico che venga portato via è un frammento di vita che viene
tolto al cuore delle città, e portare via una scuola così importante potrebbe
infliggere un duro colpo alla parte antica di Fermo. Certo, una sede più
moderna e funzionale ha una sua logica, ma è anche vero che un palazzo storico
come quello che ospita il liceo fermano attribuisce un enorme valore all’insegnamento
e prestigio alla scuola stessa. Infine credo sia sicuramente più sicura una
scuola di nuova costruzione, come si spera sia la struttura che dovrebbe ospitare
l’istituto, ma è anche vero che oggi, mettere in perfetta sicurezza un edificio
storico, è possibile. In sostanza, lasciare la scuola dov’è sarebbe molto più
utile per la città, senza sacrificare nulla in termini di sicurezza e
praticità.
Ma vorrei fare un’altra
valutazione che non sempre, anzi, quasi mai si fa quando si abbandona un
edificio storico per spostarsi in uno di nuova concezione: che fine farà quello
vecchio? Credo che sia obbligatorio o, quantomeno, dovrebbe essere obbligatorio
che, nel progetto complessivo che sposta un’attività o un servizio, specie se
pubblico, da un luogo a un altro, prevedere una nuova destinazione per lo
stabile che si lascia. Nel caso specifico, cosa ne sarà del palazzo sede
attuale del liceo? Il rischio è che si creino tanti spazi vuoti nei centri
storici, spazi destinati al degrado e a diventare una cancrena per le città
antiche. Se la Provincia di Fermo continuerà, come pare, a perseguire l’idea di
trasferire il plesso scolastico, abbia almeno ben chiaro cosa fare e a cosa
destinare la vecchia sede.
Luca Craia