Ci saranno le elezioni amministrative, a
Ussita, il 10 giugno prossimo. Scadrà il mandato del Commissario Prefettizio,
Mauro Passerotti, e i 446 abitanti ufficiali del paesino ai piedi del Bove
potranno scegliere un nuovo Sindaco e una nuova Giunta. Solo che, a oggi, nessuno
ha ancora parlato di organizzarsi e proporre una lista, almeno una, che vada a
farsi eleggere per dare un’amministrazione, un governo politico a Ussita. E
questo è allarmante, come si sottolinea sulla pagina Facebook Torniamoaussita. È
allarmante perché evidenzia un disinteresse verso le sorti della cittadina ma
anche perché apre la prospettiva, qualora non ci fosse alcun candidato, di un
nuovo commissariamento, cosa vista, naturalmente, come nefasta.
È possibile che si presenti una sola lista,
cosa contemplata dalla legge elettorale per gli enti locali, nel qual caso sarebbe
necessaria la presenza di 6/8 candidati che verrebbero eletti solo al
raggiungimento del 51% dei votanti. Il problema, probabilmente, è che questi
votanti non rappresentano la realtà degli abitanti di Ussita, costituita da una
grande maggioranza di non residenti che popolano il paese solo in determinati
periodi, essendo residenti altrove ma possessori di seconde case o, per meglio
dire, di quello che ne resta. I residenti stanno dimostrando disinteresso o,
forse, rassegnazione. Va anche detto che molti di loto, attualmente, sono
dislocati altrove a causa del terremoto.
La soluzione potrebbe essere rappresentata
dai non residenti che, in linea di massima, stanno dimostrando preoccupazione
per le sorti di Ussita e forse sarebbero disposti a offrire la propria
candidatura. Ma, ci si domanda, questa candidatura sarebbe ben accetta e,
quindi, votata dai residenti? Difficile ma non impossibile. Fatto sta che si
rende necessario e urgente muoversi per creare almeno una lista unica, onde
scongiurare il rischio di commissariamento.
Ussita difficilmente sarà ricostruita, almeno
secondo la logica che sta dominando il concetto di questa pseudo-ricostruzione.
Certamente un nuovo commissariamento per un altro lungo anno sarebbe il colpo
di grazia per ogni speranza. E forse farebbe ancora una volta il gioco di chi
punta, fin dal primo tremore della terra, a spopolare questo pezzo d’Italia per
fini che, a pensarci bene, tanto nascosti non sembrano. Sta agli Ussitani
scongiurarlo.
Luca Craia