Uno degli argomenti usati da coloro che si oppongono alla
volontà del Governo Conte di chiudere i negozi, in particolare i centri
commerciali, nei giorni festivi è quello della potenziale quanto non provata
perdita di posti di lavoro che questo comporterebbe. A smentire questa
argomentazione, molto cara, a quanto pare, agli esponenti del PD che
dimenticano sempre più spesso le proprie radici a sinistra, arriva uno studio
condotto dalla Confesercenti e pubblicato ieri da Adnkronos. Secondo questo
studio, realizzato incrociando dati ISTAT e MISE, risulterebbe che, dopo la
liberalizzazione del commercio voluta dal Governo Monti che introduceva la
possibilità di tenere aperti i negozi tutti i giorni, sette giorni su sette e
senza limite di orario, ben 55.951 attività commerciali hanno chiuso i
battenti. Nello stesso tempo i grandi centri commerciali sono cresciuti di 2.400
unità.
Analizzando a fondo i dati diffusi da Adnkronos, pare
evidente che il comparto più danneggiato sia stato quello del piccolo commercio,
con 31.594 negozi chiusi con metratura al di sotto dei 50 mq e altri 22.873
esercizi che hanno chiuso i battenti sono con superficie massima di 150 mq.
La deregolamentazione voluta da Monti ha quindi fatto
guadagnare alla grande distribuzione, dal 2011 al 2017, circa 7 miliardi di
Euro, pari a un incremento del 3% del fatturato. Un fatturato evaporato dal piccolo
commercio.
I posti di lavoro, quindi, sono già stati persi in questi
sei anni, e sono anche tanti, perché quasi 56.000 attività chiuse significano
titolari e commessi senza lavoro, significano una perdita di ricchezza generale
per il Paese a tutto vantaggio della GDO che, in linea di massima, essendo in
mano ai grandi gruppi internazionali, poco portano all’Italia. Riportare la
situazione a prima della liberalizzazione di Monti equivarrebbe a dare ossigeno
al piccolo commercio, innescando un processo contrario. E agevolare il piccolo
commercio è lungimirante: all’estero i grandi centri commerciali sono in crisi
profonda a causa delle vendite online che, invece, danneggiano poco i piccoli esercizi.
Far crescere questi ultimi significherebbe essere pronti per uno scenario che
presto andrà a verificarsi anche in Italia. In quanto ai posti di lavoro,
ebbene, direi che è l’ennesima baggianata che punta più agli interessi politici
ed economici di aree di potere ben definite, come sempre a discapito degli
Italiani.
Luca Craia