Il Consiglio Comunale aperto tenutosi ieri mattina a Montegranaro, oltre ad averci mostrato in maniera definitiva Il vero volto della maggioranza che governa il paese, una maggioranza ostile, biliosa, minacciosa e arrogante, ci ha dato anche un assaggio piuttosto preciso di quello che possiamo aspettarci dalla campagna elettorale che sta cominciando in questi giorni e che si protrarrà fino all'attesa 26 maggio prossimo. E, se i toni saranno quelli utilizzati ieri in quella cosa che chiamare dibattito è un'offesa alla dialettica, allora dobbiamo essere pronti a un periodo buio, violento, in cui può capitare davvero di tutto.
Il clima non è stato mai disteso, fin da quando l'attuale maggioranza si è insediata. Il loro atteggiamento, il loro continuo costruire muri anziché cercare dialoghi, ha portato a spaccare il paese come mai prima d'ora. La distanza che si è notata ieri tra gli scranni del Consiglio Comunale e il pubblico è la rappresentazione fisica della reale distanza tra la politica e le esigenze della cittadinanza. L'atteggiamento di chi governa ha generato un clima di grande ostilità e di grande contrapposizione, un clima che non fa affatto bene a montegranaro.
Si è anche fatta notare l'assenza di due dei quattro gruppi consiliari di minoranza, quello di Basso-Quello-Basso e i Cinquestelle. Queste assenze possono essere interpretate in chiave elettorale e certamente non sono un bel segnale. La sedia vuota del consigliere Cinquestelle può essere vista come un disinteresse al problema specifico trattato nella seduta. Del resto il movimento non ha nemmeno partecipato alla riunione dei commercianti a cui erano invitate le opposizioni. Si può quindi dedurre che i pentastellati se ne siano in qualche modo voluti lavare le mani. Un atteggiamento che, però, in chiave elettorale lascia intendere una situazione poco chiara. Del resto da tempo si vocifera sulla possibilità che il movimento non presenti liste a Montegranaro. È anche vero che l'atteggiamento politico recente, sia in Consiglio che fuori, è sembrato piuttosto remissivo e accomodante nei confronti dell'Amministrazione Comunale. Non presentare la lista sicuramente gioverebbe ai piani elettorali dell'attuale maggioranza.
Per quanto riguarda Gianni Basso e la sua assenza di ieri, essa può essere interpretata in mille modi senza che alcuno possa sembrare credibile. Prevedere le mosse del plurisindaco montegranarese è esercizio complicato e spesso sterile. C'è solo da augurarsi che non si ripeta il giochino delle ultime elezioni in cui la lista Basso è andata a togliere proprio quei voti che sarebbero serviti a Gastone Gismondi per essere riconfermato sindaco. Un'ulteriore candidatura del sindaco più longevo della storia cittadina sarebbe un ulteriore arma a favore di Ediana Mancini e compagni.
Sicuramente è presto per sapere come si evolveranno le cose ma è bene cominciare a interpretare i segnali, sia quando sono netti e leggibili, sia, come in questo caso, quando possono solo suggerire supposizioni comunque utili a comporre un quadro ancora totalmente da disegnare.
Luca Craia