Progressista, pacifista, democratica, aperta al dialogo:
questa è la sinistra che uno si aspetterebbe, questo è quello che uno crede sia
la tanto sbandierata “superiorità morale”. Invece la sinistra italiana ha ben
altre facce. Una, molto rappresentativa, ce la fornisce lo scrittore ed
editorialista Christian Raimo che affida al suo profilo Facebook un delirio di
odio e cretinerie varie in grado di dare un quadro molto preciso della mente e
del modo di pensare di tanta gente che si definisce di sinistra. Sconvolto
dalla nomina di Foa alla Presidenza Rai, scrive:
“Marcello Foa è
il nuovo presidente della Rai. Conosco per nome e cognome almeno mille, duemila
persone clamorosamente più preparate, più qualificate di lui. Ragazzi di
trent'anni, di venticinque, precari storici della Rai, freelance
postuniversitari di ogni sesso età nazionalità credo politico. Ma questo è il
potere oggi: incompetente fino alla caricatura di se stesso, arrogante con
tratti fascistoidi, becero, maschilista, arroccato, vetusto, antiestetico,
ridicolo, retrogrado, vile, residuale. Oggi non c'è opposizione capace di
arginarlo. Ma presto, sono convinto, arriverà non l'opposizione, non la
critica, non il contrasto, non il conflitto. Presto arriverà la vendetta e sarà spietata”.
A parte che. Se a dare dell’antiestetico a un
distinto signore come Foa è lo scapigliato Raimo, possiamo già farci due grasse
risate, le parole dell’intellettuale di sinistra sono emblematiche. Livore, odio
puro, bava alla bocca, sono elementi comuni a tantissimi esponenti di quell’area
politica. È come se chi governa l’Italia avesse fatto un colpo di Stato e non fosse
stato eletto dalla maggioranza assoluta degli Italiani. È come se la sinistra avesse
un diritto divino a governare e a dare indicazioni morali (che poi, morali fino
a che punto?) e questo diritto gli fosse stato estorto con la forza.
Sarebbe da ridere, in effetti il nostro intellettuale
ha fatto anche del cabaret e dovrebbe sapere come divertire la gente. Solo che
non pare proprio volesse divertire la gente, direi che invece questo va letto
come un invito alla violenza, invito reiterato, visto che non è molto diffusa
la tendenza alla minaccia e anche all’applicazione pratica della violenza, a
sinistra, cercando di impedire all’avversario anche solo di esprimersi. Sì, ci
sarebbe da ridere pensando a quanto questa sconfitta epocale e ideologica deve
far male a persone così indottrinate e accecate da ideologie e assunti. Ma non
fa ridere, per niente. A me, invece, ripensando al periodo più buio della
storia italiana recente, gli anni di piombo, fa paura. Perché questi non sono
buoni solo a minacciare, sono anche capaci di fare del male. È già successo.
Luca Craia