È diventata un appuntamento fisso, ogni cinque anni, quello
con le dichiarazioni di Gianni Basso Quello Basso che ci tiene sulle spine
sulla sua intenzione o non intenzione di candidarsi ancora una volta a Sindaco
di Montegranaro. Stavolta addirittura parte in anticipo rispetto alla
consuetudine dichiarando a Marisa Colibazzi de Il Resto del Carlino che “è
prematuro parlarne”, lasciando comunque la porta aperta a un’eventuale
decisione dell’ultimo o penultimo minuto. Del resto c’è ancora tempo per tutto.
Gianni Basso ormai non può più aspirare a diventare Sindaco,
almeno non presentandosi da solo come l’ultima volta, quando ha raggranellato
un dignitoso 10.91% e un totale di 864 voti. Numeri tutto sommato consolatori
per chi è stato abituato a plebisciti, in passato, numeri inutili per governare
ma utili per far vincere le ultime elezioni alla lista con a capo Ediana
Mancini, ai danni di Gastone Gismondi che, avesse avuto i voti di Basso,
avrebbe raccontato ben altra storia.
Ora si riparte con gli ammiccamenti. Probabilmente Basso vuole
stuzzicare gli sfidanti alla Mancini per vedere di poter ottenere qualcosa in
termini di posti in lista piuttosto che presentare una nuova lista autonoma,
lista che, col vuoto di potere dell’ultimo quinquennio e una presenza in
Consiglio Comunale e all’opposizione in genere piuttosto evanescente,
difficilmente potrebbe eguagliare il risultato del 2014, già di per sé non utile.
Personalmente non ritengo che Gianni Basso possa più essere decisivo come un
tempo ma, se la situazione dovesse frastagliarsi come quella di cinque anni fa,
quando si presentarono ben cinque liste, frazionando l’elettorato e consentendo
a uno schieramento che rappresenta soltanto il 39% dei votanti e poco più del
30% dell’elettorato globale, di governare il paese, anche poche decine di voti
potrebbero fare la differenza, e questo Basso lo sa.
Per questo ora strizza l’occhio a Forza Italia, una Forza
Italia che, a sua volta, sta lanciando messaggi a Viviamo Montegranaro che pare
essere l’unico schieramento in grado di battersi con la Mancini ad armi pari. Col
convegno della scorsa settimana all’Oratorio di San Giovanni Battista, il
partito azzurro ha lanciato un messaggio preciso: vogliamo contare. Il problema
è che non si sa, in realtà, quanto conti davvero, visto che da sola, Forza
Italia, a Montegranaro non si è mai presentata, che non ha una storia di
circolo importante, che non ha rappresentanti istituzionali di nessun genere e
il suo coordinatore il Denis Ranalli, che è certamente un’ottima persona ma che
nel suo curriculum politico ham più che altro, il tradimento del 2013 nei
confronti della giunta Gismondi, che fece cadere, proprio in questi giorni, su
istruzioni proprio di Gianni Basso e con la complicità del trio Venanzi-Giacobbi-Pagliaricci.
Insomma, per trattare bisogna avere un po’ di peso e Forza
Italia, a Montegranaro, sembra davvero leggerina un bel po’, tanto che al
convegno di cui sopra, sebbene la sala fosse piena, di gente di Montegranaro se
ne è vista ben poca. Vedremo.
Luca Craia