Far nascere un nuovo centro commerciale a ridosso del centro di Montegranaro è una scelta politica gravissima le cui conseguenze potenzialmente sono estremamente pesanti per la società montegranarese. Chi domani, in Consiglio Comunale, voterà a favore della variante al piano regolatore, si assumerà un'enorme responsabilità politica e umana che, mi auguro di sbagliare, pagheremo molto cara in un futuro nemmeno troppo remoto. I motivi li ho già spiegati nei miei precedenti articoli e invito chi volesse approfondire a leggerli.
L'articolo del Corriere Adriatico di stamattina sull'argomento, nella sua visione univoca e nel suo appoggio totale e incondizionato, fornisce il polso di come debba essere importante la realizzazione di questo progetto, le cui motivazioni, però, a rigor di logica rimangono oscure. Sono oscure commercialmente, perché l'idea in sè di costruire un nuovo polo commerciale in un paese la cui economia è in declino verticale, già servito da un numero impressionante e forse eccessivo di supermercati, è un rischio talmente elevato da non dare alcuna giustificazione logica a un investimento tanto cospicuo.
Nell'economia generale del paese un nuovo grande punto vendita generalista non apporta nessun beneficio in quanto, se avesse fortuna, l'avrebbe a discapito dell'esistente. Lo stesso discorso vale per la ventilata possibilità di creare nuovi posti di lavoro (20/30 dice il giornale) che sarebbero comunque posti che si andrebbero a perdere altrove. Si possono perdere posti di lavoro nelle attività commerciali del centro che potrebbero subire conseguenze gravissime dall'apertura di questo nuovo polo commerciale. Ma si possono perdere ulteriori e tanti posti nei supermercati esistenti in quanto la potenzialità di acquisto di un paese come Montegranaro è già espressa in maniera definita e aggiungere un ulteriore elemento di vendita non può che erodere la capacità di vendita degli esercizi già sul mercato da tempo.
Si rischia quindi di svuotare e togliere gli ultimi aneliti di vita a un centro storico già in condizioni gravissime e, nel contempo, aggiungere soltanto un elemento di caos nell'economia generale del paese avendo in cambio soltanto opere urbanistiche la cui utilità è tutta da dimostrare. Insomma, una mossa senza senso alcuno la cui spiegazione non risiede nella logica e nella volontà di fare il bene di Montegranaro. Chi domani voterà a favore dovrà spiegare il motivo per cui lo ha fatto.
Luca Craia