L’autunno è appena cominciato e l’inverno arriverà presto,
la stagione più propizia per andare al cinema vede ancora Montegranaro
sprovvisto di una sala attrezzata per proiezioni sistematiche. È vero, negli
anni passati si è cercato di raffazzonare un piccolo programma cinematografico,
con scarsissimi risultati proprio a causa del fatto che il tutto era
raffazzonato, e c’è da scommettere che anche quest’anno si procederà con la
consueta toppa che consiste in un accordo con un circolo che fa cinema
itinerante, senza uno straccio di gara o di appalto. Per fare cinema servono
altre cose.
La gente va al cinema perché sa che c’è il cinema. La gente
esce, fa una passeggiata, e magari decide di andare a vedersi il film in
programmazione. Oppure il contrario: esce per andare a vedere il film in
programmazione e magari si fa una passeggiata. In tutto questo ci può scappare
una pizzetta, una cioccolata calda, un po’ di economia locale che si muove. Il
cinema serve anche a questo. Ma, se la sala cittadina fa il cinema una volta
ogni tanto, la gente non la pensa nemmeno: va al multisala, si chiude nel
centro commerciale e buona notte.
Il cinema funzionante almeno tutti i fine settimana è
fondamentale in un progetto generale di rilancio del centro storico, un
progetto di cui si parla da anni ma di cui ancora non c’è traccia, nonostante i
soldi spesi. Il cinema funzionante è un sostegno importante al commercio del
centro, che a sua volta è propedeutico alla vita stessa del quartiere antico.
Ma, vista l’attenzione e la sensibilità dimostrata dall’assessore competente
per entrambe le materie, il centro storico e il commercio, deleghe tutte in
mano all’architetto Beverati, tra scontri silenti coi commercianti e
parallelismi in equilibrismo instabile tra centro storico e medina araba, credo
che siamo estremamente lontani da un qualsiasi disegno di recupero che possa
funzionare. Da qui la quasi certezza che anche quest’anno, per quanto riguarda
il cinema a Montegranaro, nisba.
Luca Craia