In nome del volemosebbene, del political correct o, forse,
nel tentativo di non alimentare l’indignazione degli Italiani nei confronti
degli stranieri che vengono a delinquere in Italia o, magari, per non soffiare
sul fuoco della xenofobia che in qualche modo viene generata da questa situazione
ormai incontrollabile, la stampa italiana continua nel dare notizie false,
incomplete, manipolate. Come nel caso del Pakistano che ricattava sessualmente
le ragazzine conosciute su Facebook, di cui non è stata resa nota la
nazionalità finchè non si è mosso il coordinatore della Lega di Fermo, Mauro
Lucentini. O come nel caso delle bestie di Lanciano.
Nella storia di Lanciano la Stampa si è mossa anche peggio
che a Fermo. Mentre a Fermo si è semplicemente omesso di dire che il
delinquente era straniero, a Lanciano si è cercato di far passare la notizia,
poi rivelatasi falsa, che il capo della banda che ha massacrato due coniugi
durante una rapina in villa e terrorizzato il territorio della cittadina
abruzzese fosse un Italiano. Un Foggiano, addirittura, così si diceva nei primi
giorni successivi al fattaccio, come se la cosa fosse sicura, come se ci fosse
un’informazione ritenuta attendibile. E invece era tutto inventato: la banda
era composta esclusivamente da Rumeni, come Rumeno era l’elemento latitante poi
catturato dai nostri sempre bravi Carabinieri.
Perché manipolare l’informazione in questo modo? C’entra la
politica o è solo un maldestro tentativo, magai in piena buona fede, per non
esacerbare gli animi? È difficile capirlo, anche perché la stampa, in questo
ambito, si sta muovendo più o meno all’unisono. Quello che è certo è che questa
è un’ulteriore prova di quanto l’informazione in Italia non sia attendibile e
di quanto sia ritenuto normale e legittimo fornire notizie a proprio piacimento
e per i propri tornaconti. La cosa in sé è spaventosa.
Luca Craia