venerdì 5 ottobre 2018

L’intolleranza al cittadino arrabbiato. O la riverenza o le pustole.


Stavo ragionando sul perché l’Amministrazione Comunale di Montegranaro sia tanto restia a dialogare coi cittadini. In effetti vediamo la Giunta Mancini costantemente arroccata in posizione di difesa, mai disposta, se non a parole, a discutere le decisioni prima che esse vengano prese e poi, una volta presa, totalmente incapace di rimetterle in discussione anche di fronte all’evidenza dell’errore compiuto. È un comportamento che non ci aspettavamo davvero da personaggi del calibro del Sindaco Mancini, nota per la sua simpatia e affabilità, o del loquacissimo e spassosissimo Perugini, o del simpatico Beverati, noto narratore di barzellette, o dell’amabilissima Strappa, o dell’ineffabile ballerino e show man BassoQuelloAlto. Da Ubaldi, a dire il vero, un po’ ce lo aspettavamo, ma ci sta.
La spiegazione più facile da darsi è che ci siamo sbagliati, non sono così buoni e simpatici come sembravano in campagna elettorale. Però secondo me c’è un’altra spiegazione. Quando un cittadino si rivolge ai propri amministratori perché scontento di qualche servizio o situazione relativa alla città, solitamente è arrabbiato, difficilmente va dal Sindaco o dall’Assessore a protestare con un sorriso durbans a trentadue denti. Ecco, evidentemente Sindaco e Assessori hanno una forte e conclamata intolleranza alla rabbia. Me li immagino riempirsi di pustole, grattarsi fino a farsi male, cospargersi di talco mentolato e maledire il cittadino arrabbiato e il giorno che hanno deciso di fare questo enorme sacrificio e immolarsi per servire il paese. Dopo per forza che non vogliono incontrare i cittadini, per forza che non reggano il confronto. C’è da capirli, poveretti.
Ma ci sta che il cittadino sia arrabbiato, bisognerebbe vaccinarsi prima di fare il passo e candidarsi alle elezioni, perché potrebbe anche capitare che ci siano cinque o sei liste e che si vinca nonostante si prendano un paio d’etti di voti e non di più. E, comunque, il caso deve essere davvero grave, perché in genere, col tempo, si impara a convivere col prurito, ci si vaccina. Invece, dopo quasi cinque anni di governo, per quanto inaspettato, i nostri simpatici amici ancora soffrono di questa tremenda intolleranza. Speriamo tengano duro fino a maggio. Giù di cortisone e forza!

Luca Craia