A che serve lo streaming di una seduta del Consiglio
Comunale? La domanda è stupida, perché è evidente che serva a far assistere
alla seduta chi, per vari motivi, non può recarsi in sala del consiglio ad assistervi
dal vivo ma è interessato alla vita pubblica del paese. Il servizio di mandare
online una diretta streaming del Consiglio Comunale è cosa lodevole e va nella
giusta direzione in fatto di trasparenza e partecipazione, parole molto care
all’Amministrazione Comunale retta dal Sindaco Ediana Mancini, che ne ha fatto
una bandiera in campagna elettorale. Solo che, una volta votato, di trasparenza
e partecipazione ne sono rimaste ben poche, almeno nei fatti, nelle parole
ancora ci sono.
Lo streaming è uno degli esempi più evidenti di come
trasparenza e partecipazione siano solo parole non traducibili in fatti, così
come non sono traducibili in qualcosa di intellegibile le parole dei Consiglieri
Comunali ascoltate tramite la diretta Youtube trasmessa dal Comune. La qualità
del video è ignobile, ma possiamo sopravvivere senza vedere i nostri rappresentanti
politici. Ma vorremmo sentire a capire quello che dicono, cosa che non è possibile
perché l’audio è un’accozzaglia di suoni, echi e rimbombi senza significato. È un
problema noto da tempo, da sempre direi, segnalato a più riprese e non soltanto
da me, ma nel ventunesimo secolo e in cinque anni non si è riusciti a trovare
una soluzione tecnica per risolvere il problema. Anzi, nel tempo la cosa è
peggiorata.
Quindi faccio un’altra domanda? A che serve lo streaming di
una seduta del Consiglio Comunale in cui non si capisce una parola? A niente
direte voi. Invece a qualcosa serve. Serve da alibi, serva all’Amministrazione Comunale
a poter dire che lo streaming c’è, che la trasparenza e la partecipazione ci
sono. Se poi non sentite, alzate il culo e andate a Palazzo Francescani a
seguire dal vivo. Amen.
Luca Craia