Quanto è forte la solidarietà a Montegranaro? Molto, direte.
Quando c’è da essere generosi, in effetti, i Montegranaresi sono sempre molto
solleciti: partecipano a iniziative benefiche, si prodigano in attività di
volontariato, sono sempre pronti ad accogliere e a donare. Ma la solidarietà
non è soltanto questa, la solidarietà passa anche attraverso lo spirito di comunità
e lo spirito di comunità, a Montegranaro, latita. Latita perché è la comunità
stessa che è sfilacciata, sframicata, polverizzata. E ci sono situazioni in cui
questo è evidentissimo.
Prendiamo per esempio la questione dei commercianti di viale
Gramsci: c’è un disagio evidente, manifestato in maniera plateale da dei
cittadini montegranaresi che svolgono un servizio utile alla comunità nel loro
esercitare un’attività. Un disagio che è reale e indubitabile, perché un
commerciante non si occupa di politica, si occupa, prima di tutto, della
propria attività e schierarsi apertamente può essere molto dannoso, specie in
un paese come Montegranaro dove la politica, negli ultimi anni, è diventata faida
quando non guerra aperta, tra intimidazioni, ritorsioni, minacce e boicottaggi.
Un commerciante, se protesta, è perché esprime un disagio reale e non deve
favorire politicamente nessuno.
Ci sono commercianti della stessa zona del paese che,
invece, questo disagio non l’hanno avvertito, probabilmente perché la loro
attività si svolge diversamente da quella degli altri. Ma se il tuo collega, il
tuo vicino di porta, che fa un’attività a te non concorrente, esprime un
disagio così forte da andare a protestare in Consiglio Comunale, come puoi non
essere solidale, anche se il disagio non è tuo? A parte il fatto che, se il
commercio in generale viene danneggiato, i danni, di conseguenza, arriveranno anche
agli altri, la cosa incredibile è che, in questa situazione, non c’è stata la
minima solidarietà, né tra cittadini né tra membri della stessa categoria, cosa
che dovrebbe essere naturale e automatica.
Del resto la solidarietà di comunità non è mai stata
fortissima a Montegranaro: si tende a dividersi, a creare piccole realtà
sociali, capannelli, orientati politicamente o per interessi particolari. La
coscienza è salva per le ragioni che dicevamo, quando si tratta di essere
generosi i Montegranaresi sono imbattibili, ma per il resto il paese è diviso in
piccole fazioni che spesso, troppo spesso, vengono alimentate per interessi
politici. Così come non si riesce a concepire la realtà urbana come un corpo
unico, dove il centro storico è patrimonio di tutti e va protetto da tutti,
dove San Liborio che degrada è un malanno per tutto il paese, dove i singoli
problemi dei singoli quartieri devono essere comuni a tutti i cittadini. Invece
ascoltiamo un Sindaco che, in Consiglio Comunale, dice di raccogliere lamentele
da un quartiere perché si opera troppo in un altro. Da qui diventa impossibile
aspettarsi qualsiasi tipo di solidarietà, e a risentirne è la comunità che si
disintegra sempre più.
Luca Craia