venerdì 5 ottobre 2018

Montegranaro, servizio scuolabus: bambini a piedi e disagi. Perché non si è fatta una stima preventiva?


Non va tutto bene come si vuol far credere col servizio di trasporto scolastico, a Montegranaro. I problemi ci sono e sono grandi, come prevedibile data la situazione della scuola di Santa Maria, che deve subire dei lavori di adeguamento della vulnerabilità sismica. I primi giorni c’è stato il caos, con il traffico in tilt per mezzo paese a causa del massiccio affluire di automobile nel plesso di San Liborio che provvisoriamente ospita i piccoli allievi proveniente dall’altro capo del paese. Piano piano, però, la situazione ha iniziato a normalizzarsi, anche e soprattutto perché il buon senso della gente ha portato gli automobilisti a trovare delle soluzioni alternative, in termini di percorso e di orari. Ora si viaggia in una situazione di traffico intenso ma non più caotico come per i primi giorni.
C’è però il problema dei pulmini che svolgono servizio di trasporto scolastico. Per sopperire all’aumento della domanda per il servizio dovuto sempre allo spostamento dei piccoli da Santa Maria a San Liborio, il Comune ha noleggiato uno scuolabus con autista dalla Steat. Evidentemente, però, la soluzione non è sufficiente. SI capisce dal fatto che i pulmini risultano pieni fino a sfiorare il sovraccarico, e questo non va bene perché, per quanto si rientri comunque nella norma, sappiamo bene quanto sia pericoloso trasportare bambini in piedi qualora capitasse un incidente.
Nonostante lo scuolabus supplementare e il sovraffollamento, però, alcuni bambini sono rimasti a piedi. La cosa assurda è che ci sono bambini di altri plessi che hanno sempre usufruito del servizio e quest’anno non hanno trovato posto. I genitori, alcuni dei quali mi hanno contattato per raccontarmi della loro situazione, non essendo interessati dagli spostamenti in atto (i figli frequentano il plesso del capoluogo, rimasto fuori dal domino delle scuole), non hanno pensato di poter avere un disservizio derivante da un problema che non li toccava. E nessuno di ha avvisati. Solo che il numero dei bambini che possono essere trasportati è un numero chiuso, e le iscrizioni sono state prese fino alla concorrenza del numero stabilito. Ecco che ci sono diversi piccoli alunni che non possono usufruire del servizio, con ovvie ripercussioni sulla vita dei genitori che, logicamente, mandano i figli a scuola col pulmino non perché abbiano piacere a farlo ma perché ne hanno necessità.
Il trasporto scolastico è a pagamento e costa la bella cifra di 140 Euro all’anno. Non poco, per un servizio urbano. Ciò premesso, e ben sapendo che il numero di posti rischiava di non essere sufficiente a soddisfare la domanda, si poteva fare una stima preventiva e prevedere un numero di posti adeguato, in modo da non lasciare a piedi nessuno. È logico che questo avrebbe avuto un costo, ma il servizio, come dicevamo, è a pagamento. In ogni caso si tratta di un servizio essenziale e, qualora il Comune avesse avuto un aggravio di spesa per fornire il servizio a tutti, sarebbero stati soldi ben spesi, magari utilizzando fondi destinati a cose meno pressanti. Si poteva comprare qualche panchina o qualche fioriera in meno e dare un miglior servizio ai cittadini. Come sempre, questione di priorità.

Luca Craia