Non va tutto bene come si vuol far credere col servizio di
trasporto scolastico, a Montegranaro. I problemi ci sono e sono grandi, come
prevedibile data la situazione della scuola di Santa Maria, che deve subire dei
lavori di adeguamento della vulnerabilità sismica. I primi giorni c’è stato il
caos, con il traffico in tilt per mezzo paese a causa del massiccio affluire di
automobile nel plesso di San Liborio che provvisoriamente ospita i piccoli
allievi proveniente dall’altro capo del paese. Piano piano, però, la situazione
ha iniziato a normalizzarsi, anche e soprattutto perché il buon senso della
gente ha portato gli automobilisti a trovare delle soluzioni alternative, in
termini di percorso e di orari. Ora si viaggia in una situazione di traffico
intenso ma non più caotico come per i primi giorni.
C’è però il problema dei pulmini che svolgono servizio di trasporto
scolastico. Per sopperire all’aumento della domanda per il servizio dovuto
sempre allo spostamento dei piccoli da Santa Maria a San Liborio, il Comune ha
noleggiato uno scuolabus con autista dalla Steat. Evidentemente, però, la soluzione
non è sufficiente. SI capisce dal fatto che i pulmini risultano pieni fino a
sfiorare il sovraccarico, e questo non va bene perché, per quanto si rientri
comunque nella norma, sappiamo bene quanto sia pericoloso trasportare bambini
in piedi qualora capitasse un incidente.
Nonostante lo scuolabus supplementare e il sovraffollamento,
però, alcuni bambini sono rimasti a piedi. La cosa assurda è che ci sono
bambini di altri plessi che hanno sempre usufruito del servizio e quest’anno
non hanno trovato posto. I genitori, alcuni dei quali mi hanno contattato per
raccontarmi della loro situazione, non essendo interessati dagli spostamenti in
atto (i figli frequentano il plesso del capoluogo, rimasto fuori dal domino
delle scuole), non hanno pensato di poter avere un disservizio derivante da un
problema che non li toccava. E nessuno di ha avvisati. Solo che il numero dei bambini
che possono essere trasportati è un numero chiuso, e le iscrizioni sono state
prese fino alla concorrenza del numero stabilito. Ecco che ci sono diversi
piccoli alunni che non possono usufruire del servizio, con ovvie ripercussioni
sulla vita dei genitori che, logicamente, mandano i figli a scuola col pulmino
non perché abbiano piacere a farlo ma perché ne hanno necessità.
Il trasporto scolastico è a pagamento e costa la bella cifra
di 140 Euro all’anno. Non poco, per un servizio urbano. Ciò premesso, e ben
sapendo che il numero di posti rischiava di non essere sufficiente a soddisfare
la domanda, si poteva fare una stima preventiva e prevedere un numero di posti
adeguato, in modo da non lasciare a piedi nessuno. È logico che questo avrebbe
avuto un costo, ma il servizio, come dicevamo, è a pagamento. In ogni caso si
tratta di un servizio essenziale e, qualora il Comune avesse avuto un aggravio
di spesa per fornire il servizio a tutti, sarebbero stati soldi ben spesi,
magari utilizzando fondi destinati a cose meno pressanti. Si poteva comprare
qualche panchina o qualche fioriera in meno e dare un miglior servizio ai cittadini.
Come sempre, questione di priorità.
Luca Craia