“Ma c’è il parcheggio Zed!”. Spesso lo sento rispondere a
chi lamenta la carenza di parcheggi nel centro di Montegranaro o ai commercianti
che stanno conducendo una lotta per la sopravvivenza dei loro esercizi per i
problemi causati dalla chiusura parziale del viale e delle conseguenti
difficoltà a lasciare l’auto. È vero, c’è il parcheggio Zed, collegato al
centro da un ascensore, che potrebbe essere utilizzato e, invece, rimane spesso
semivuoto. Bisognerebbe chiedersi come mai.
Uno dei motivi principali è che il parcheggio non è
segnalato. Chi viene da fuori nemmeno sa che esiste e non è affatto facile
trovarne l’imbocco. Ma i Montegranaresi lo conoscono, eppure continuano a
disertarlo. Probabilmente perché l’ascensore, in sé, non è molto rassicurante:
troppe volte abbiamo visto gente bloccata dentro la cabina in attesa del
tecnico che facesse ripartire la macchina, e il percorso pedonale alternativo è
sostanzialmente impraticabile di giorno e un suicidio di notte, visto che non
ci sono illuminazioni.
Ma è proprio l’illuminazione stessa del parcheggio a fare da
deterrente principale al suo utilizzo. L’area è scarsissimamente illuminata, è
isolata, è a due passi da quel Campo dei Tigli, un tempo luogo di giochi e di
incontri per i giovani e oggi zona franca per spacciatori e criminali di vario
genere. Immaginiamo una donna sola, in orari notturni, quali rischi possa
correre. E, nella stagione fredda, il buio dura molto.
Mettere qualche faretto in più non dovrebbe essere un grande
problema. Sono in molti a chiederlo ripetutamente, e regolarmente vengono
ignorati. E il parcheggio rimane vuoto, con buona pace di chi ti domanda perché
non ci parcheggia nessuno.
Luca Craia