È stupefacente la replica del Vicepresidente della Regione
Marche, Anna Casini, che è anche assessore competente in quanto detiene la
delega all’agricoltura, alle lamentele dei fratelli Paris, allevatori di
Ussita, ancora senza stalla dopo due anni dal terremoto. Non entro nel merito
della questione, almeno non tecnicamente: i fratelli Paris hanno dato una
versione che parla di una burocrazia omicida e di una politica dormiente, e quanto
da loro raccontato è credibile anche solo in funzione della realtà che li circonda
e che tutti possiamo constatare.
L’assessore Casini, dal canto suo, giustifica il proprio
operato e quello dell’Amministrazione Regionale adducendo motivazioni che
potrebbero anche essere reali, non fosse che, comunque, i capi di bestiame dell’azienda
dei Paris sono ancora senza stalla. Ma il punto è un altro e sta tutto nel tono:
la Casini non compie il minimo sforzo per capire le ragioni degli allevatori,
anzi, si pone ella stessa sul banco dell’accusatore indicando i due fratelli
come politicizzati.
Un’accusa gratuita, ingiusta, cattiva, che segna tutta la
distanza della politica dalla realtà. Non solo, questa chiusura serrata denuncia
di fatto una consapevolezza evidente delle proprie responsabilità, un
arroccarsi e mettersi sulla difensiva per evitare ogni confronto e ogni
eventuale soluzione percorribile. Del resto è l’atteggiamento tipico di chi ha
governato l’Italia fino a ieri e di chi ancora governa localmente.
Luca Craia
Foto: Corriere Ortofrutticolo