Montegranaro una pinacoteca non ce l’ha. Eppure di opere da
esporre ce ne sarebbero, anche se la maggior parte sono di proprietà della
Chiesa. Lo suggerisco da anni all’assessore Beverati che però ha sempre
nicchiato attendendo la ristrutturazione del Municipio per ragionare sul da
farsi. In ogni caso, uno spazio espositivo per rendere fruibili le varie opere
d’arte sparse per il paese sarebbe una cosa auspicabile.
Leggo stamane sul Corriere Adriatico che a Montegranaro sta
per aprire una pinacoteca. Poi, leggendo meglio, mi rendo conto che la definizione
non è esatta: non si tratta di una pinacoteca ma di uno spazio espositivo
privato e gestito da privati. Ottima iniziativa che merita un plauso, ma
sarebbe opportuno non fare confusione perché una pinacoteca è un’altra cosa e,
soprattutto, non può e non deve essere gestita da privati, siano essi individui
o associazioni.
Nella pinacoteca dovrebbero essere raccolte, custodite e
esposte le opere d’arte del territorio, opere che possono appartenere sia a
privati che alla collettività. La pinacoteca deve essere garanzia di
correttezza per le proprietà delle opere e per la stessa collettività. Per
questo motivo deve essere gestita in maniera pubblica da persone nominate e
controllate dal pubblico, nel nostro caso dal Comune. È impensabile che una
pinacoteca possa essere gestita privatamente.
Quindi credo si stia facendo un po’ di confusione: quella
che aprirà a dicembre sarà una galleria privata, una valida iniziativa che
arricchisce il paese culturalmente ma che non è e non può essere la pinacoteca
di Montegranaro. La pinacoteca va realizzata e gestita dal Comune con tutte le
garanzie. Se poi i privati vogliono donare le loro collezioni alla pinacoteca
pubblica, non farebbero che bene.
Luca Craia