Dunque funziona così: io vengo a casa tua per chiederti di
ospitarmi ma tu non apri la porta. Quindi io ti chiedo un risarcimento danni perché
non mi hai fatto entrare, anzi, perché mi hai aperto tardi. È quello che è accaduto
con 41 migranti scesi dalla famigerata nave Diciotti, quella per cui, secondo
la sinistra italiana che fa politica solo a colpi di denunce e querele, doveva andare
in galera Salvini e, con lui, mezzo Governo, il tutto per riconsegnare l’Italia
a Renzi e Berlusconi.
La notizia arriva dall’ANSA che cita fonti del Viminale,
quindi la riterrei attendibile. Ebbene è propri così: 41 nostri ospiti, che
stanno mangiando e dormendo a spese nostre, non sono soddisfatti del
trattamento subito, lamentano il fatto di essere scesi dalla nave troppo tardi
e, per questo, tramite uno studio legale italiano, magari suggerito da qualche
alto stratega politico, hanno presentato una richiesta di risarcimento che
varia dai 41.000 ai 71.000 Euro a cranio, compresi i bambini nati dopo il 1
gennaio.
Sono soldi chiesti al Popolo Italiano, sono i nostri soldi,
quelli che noi versiamo allo Stato con tanti sacrifici, quelli coi quali manteniamo
la gente che viene in Italia a chiedere aiuto, quelli coi quali stiamo facendo
sopravvivere quelli che ora fanno causa allo Stato, ossia a noi. In realtà non
c’è nulla di nuovo, se non la sfacciataggine con cui si conclama l’ennesima
beffa ai danni del Popolo Italiano.
Luca Craia