Chi avesse provato a seguire il Consiglio Comunale di
Montegranaro in quella cosa che caparbiamente continuano a chiamare streaming
si sarà accorto che il cittadino che voglia avvicinarsi alla politica deve soffrire:
la diretta in ritardo, con un’inquadratura irrispettosa che tagliava fuori
tutta l’opposizione e, comunque, come al solito, non si sentiva niente. Non si
riesce a capire come mai un’Amministrazione Comunale che trova risorse economiche
per le questioni più disparate e più o meno utili non riesca a trovare qualche
centinaio di Euro per sistemare acusticamente la sala del Consiglio Comunale e
fare in modo che chi segue da casa possa farlo capendoci qualcosa.
Ma veniamo a quanto accaduto. Tralascio le votazioni scontate
sui punti tecnici e il prevedibile botta e risposta sul bilancio, che si è
rivelato l’ennesima occasione per fare propaganda da un lato e per demolirla
dall’altro. I punti più interessanti sono stati sicuramente la mozione del Presidente
Antonelli sulle case popolari e la sostituzione del compianto Livio Botticelli
alla Casa di Riposo. Ma la notizia forse più rilevante è stata la dichiarazione
di Gianni Basso, il plurisindaco che ha amministrato Montegranaro dagli anni ’70
del XX secolo agli anni ’10 del secolo successivo, con qualche breve pausa in
mezzo.
Basso ha dichiarato che non si ricandiderà più, che è molto
impegnato nella sua nuova avventura di scrittore e che ora deve seguire la
pubblicazione e la promozione dei suoi lavori, per cui non avrà più tempo da
dedicare alla politica. Diciamo che Basso, politicamente, oramai era probabilmente
giunto al capolinea, perdendo smalto e consensi e, dopo l’ultimo quinquennio
all’opposizione, un’opposizione quasi sempre opaca e spesso contraddittoria,
certamente la sua potenzialità politica s’è ridotta al lumicino. Apprendere
però così del suo ritiro suona un po’ come la fine di un’epoca.
Basso ha amministrato Montegranaro, come lui stesso mi disse
una volta, con l’idea del principe illuminato machiavelliano. Ha fatto cose
buone e cose sbagliate, ma ha fatto comunque un sacco di cose. Soprattutto
Basso, a differenza di chi amministra ora, ha sempre avuto una visione di
insieme, un progetto complessivo sul quale modulare le azioni, giusto o
sbagliato che fosse. Su questo c’è da augurarsi che chiunque vinca le prossime
elezioni, le prime senza Basso dal 1975 a oggi, impari da lui: si governa coi
progetti, non con gli interventi estemporanei.
La mozione Antonelli è passata. Ora l’Amministrazione Comunale
si è impegnata a modificare il regolamento di assegnazione delle case popolari,
obbligando il cittadino straniero che ne faccia richiesta a presentare una
documentazione idonea a dimostrare il non possesso di beni immobili in patria,
altrimenti cade il diritto. Questo potrebbe riequilibrare una situazione
fortemente sbilanciata a favore degli stranieri, e lo stesso principio è
auspicabile anche per altri regolamenti, coi quali si assegnano aiuti
economici. E questo principio dovrà valere anche per chi la casa popolare già l’ha
avuta assegnata, per cui è pensabile che qualcosa si muova positivamente per ridurre
l’effetto ghetto che gli attuali regolamenti hanno generato. Sempre che l’Amministrazione
Comunale non faccia come fa di solito con le mozioni che approva, ossia lasciarli
lì, dentro un cassetto, come accaduto con il piano antenne o con l’abbattimento
delle barriere architettoniche. La mozione è stata votata da Viviamo Montegranaro,
da Sel e dalla maggioranza, con l’eccezione di Laura Latini, astenuta, che ha
sollevato eccezioni di costituzionalità e dimostrandosi, oltre che grande
esperta di turismo calzaturiero, anche finissima giurista. Astenuti anche i
Pentastellati e Gianni Basso, va a capire perché.
Infine la Casa di Riposo, dove il seggio lasciato purtroppo
vuoto da Livio Botticelli è stato assegnato a un nuovo componente, sempre di
area ubaldiana: Andrea Brizzola, coordinatore di Liberi per Montegranaro e
fedelissimo del Vicesindaco. Buon lavoro ad Andrea per quel che resta del
mandato.
Delle questioni legate alle varianti al PRG ci occuperemo
più avanti se, come pare, ci saranno sviluppi. Altrimenti vi risparmio il
tedio.
Luca Craia