Il bilancio è stato approvato lunedì sera in Consiglio
Comunale, con ampio dibattito tra le forze politiche, qualche mugugno qualche
rivendicazione come da copione, specie per questo che è l’ultimo bilancio
preventivo di questa consiliatura. La particolarità sta nel concetto di
bilancio condiviso, concetto sempre più astratto, anno dopo anno, nonostante l’Amministrazione
Mancini aveva dichiarato negli intenti il contrario. Gli incontri con la
cittadinanza non sono mai stati un momento di condivisione, di concertazione,
di democrazia partecipata vera, ma sono sempre venuti dopo che il bilancio era
stato già redatto, e la partecipazione si è sempre ridotta alla sola
enunciazione del testo e alla sua eventuale spiegazione, senza alcun apporto
allo stesso da parte dei cittadini.
Ma almeno gli anni passati si andava quartiere per
quartiere, si spiegava il bilancio a tutte le parti del paese che, come si sa,
è piuttosto articolato geograficamente e socialmente. Quest’anno, invece, gli
incontri si sono tenuti solo in due quartieri: San Liborio, al Circolo ACLI, e
Santa Maria, al circolo Vecchio Pozzo. Nessun incontro per Villa Luciani,
nessun incontro per il centro. E il rammarico è proprio per il centro, dove si
è registrata una nuova vitalità grazie alla nascita del Comitato “Paese Mio” e
dove era possibile toccare con mano, incontrando la gente, quali siano i
problemi reali in quello che è sicuramente il quartiere più problematico tra i
vari quartieri cittadini, tutti a loro volta con problemi. Un’occasione persa
per il confronto e per quel poco che resta della partecipazione tanto nominata
a parole. Un peccato.
Luca Craia