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Il progetto di riqualificazione dell'area di Montegranaro Riparti, ancora non realizzato. |
È stato pubblicato oggi, sulla pagina Facebook de L’Ape
Ronza (https://www.facebook.com/laperonzablog/)
un nuovo sondaggio riguardante il futuro dello scheletro di quello che avrebbe
dovuto essere il nuovo palasport di Montegranaro ma che, per le note vicende
legate al fallimento della Calepio Scavi, ditta che lo avrebbe dovuto
costruire in restituzione delle opere di urbanizzazione delle zone
industriali, secondo un accordo con l’allora sindaco Gianni Basso, è rimasto
incompiuto a far brutta mostra di sé per quasi vent’anni.
È un argomento che ogni tanto ritorna in auge, specie
in prossimità delle elezioni, come in questo caso. Ogni volta si fornisce una
nuova proposta per ridare decoro a un’area fortemente degradata dalla presenza
dell’incompiuta. Anche l’attuale amministrazione, durante la campagna
elettorale del 2014 che ne vide vittorioso lo schieramento, promise la
soluzione all’annoso problema. Nel loro opuscolo si leggeva: “Riqualificazione dell’intera area del
complesso polisportivo «La
croce» con la previsione progettuale di
una massiccia piantumazione, una nuova ed
adeguata illuminazione, interventi di arredo urbano e consolidamento delle zone
in frana, creazione di strutture
sportive al suo interno al fine di creare il primo vero e proprio «Parco urbano» di Montegranaro. All’interno di tale progetto è compresa la riconversione dell’edificio
incompiuto del Palasport”.
In effetti si è rimasti molto sul vago, parlando
semplicemente di “riconversione”, ma come effettuarla, questa riconversione,
non viene spiegato. E pare che non lo si spiegò, allora, perché non si aveva
idea di cosa fare, come testimoniano le parole attuali dell’assessore Perugini
che ancora non ha deciso se buttare giù tutto o ripartire da quelle colonne di
cemento armato con i ferri scoperti e arrugginiti per costruire un nuovo
palasport. Intanto, come degna campagna
elettorale, si torna a parlare di riqualificazione dell’area circostante, e
questo pare possibile che venga realizzato anche in tempi brevi, in perfetto
stile bassiano, per accaparrarsi qualche voto in più. Ma per quanto riguarda lo
scheletro ancora non si è deciso che fare.
Intanto pare che i costi di un eventuale abbattimento
siano decisamente più bassi di quanto paventato finora, come del resto abbiamo
sempre affermato su queste pagine. Siamo passati dai milioni di Euro che
facevano paura solo a nominarli a cifre ben più ragionevoli, circa 70.000 Euro,
anche se alcuni tecnici che ho contattato mi hanno assicurato che si potrebbe
pulire tutto con molto meno. Fatto sta che ora, alla vigilia delle elezioni,
tutto diventa improvvisamente possibile. Miracolo.
Peccato, perché si poteva intervenire prima, magari
progettando l’impianto sportivo in corso di realizzazione all’estrema periferia
di San Liborio, al posto dello scheletro. Si sarebbero risparmiati soldi e si
sarebbe risolto il problema una volta per tutte. Ma l’impianto di San Liborio
sembra intoccabile, volontà precisa ostentata del vicesindaco Ubaldi che ne ha
fatto una bandiera e che cerca di realizzarlo da qualche millennio, chissà perché.
Quindi la sorte dell’ecomostro nostrano è destinata a
scavalcare le elezioni e a rimanere nelle mani della prossima amministrazione,
che sia l’attuale rimpastata o una nuova. Ecco allora che ho pensato di sentire
cosa pensano i lettori de L’Ape Ronza, chiedendo loro se preferiscono l’abbattimento
dello scheletro per fare spazio a un’area riqualificata e vivibile o la
prosecuzione della costruzione del palasport. Chi volesse votare può cliccare
su questo link (clicca qui).
Luca
Craia