Ho fatto click anche io, come il signore intervistato da Le
Iene ieri sera, per vedere quanto costa una casetta di legno ed è vero: ci sono
casette che costano poche centinaia di Euro. Ma ci sono anche casette che
costano diverse migliaia di Euro, dipende da dove lo fai, il clic, che casetta
cerchi, che misure, che requisiti. Io le ho viste, le casette installate a
Visso, e non credo proprio possano costare le cifre che dice il servizio.
Casette simili a quelle si aggirano intorno ai 2.500/3.000 euro. Su internet,
ovviamente.
Il servizio de Le Iene mi ha fatto venire i brividi. Non
soltanto perché c’è un’evidente disparità nei metodi di comunicazione nel
momento in cui si dà la parola agli accusatori piuttosto che nel momento in cui
si intervistano gli accusati, coi soliti metodi inquisitori, aggressivi, coi
consueti tagli irritanti (sono irritanti appositamente, perché lo spettatore,
in quel momento, si deve irritare). Non soltanto perché non si è dato modo di
parlare ai motociclisti, per fare un esempio. E non soltanto perché si è fatto
il processo a Pazzaglini prima che quello vero cominci, si è data la sentenza e
pace, possiamo anche risparmiare le carte bollate.
I brividi mi sono venuti pensando a come sono spaccati i
terremotati, a quanto sono incattiviti ma non con chi non fa ripartire la
ricostruzione a quasi tre anni dal primo terremoto, ma tra loro. Si è arrivati
addirittura a mettere sotto accusa la Pro Loco, che ha fatto il diavolo a
quattro per far ripartire un paese in cui nessuno si è preoccupato nemmeno di
riaprire la zona rossa, col centro storico chiuso e nessuna attrattiva
turistica utilizzabile,. Eppure, hanno creato eventi continui, hanno portato
gente, hanno fatto girare l’economia. E questo diventa addirittura motivo di
accusa. È incredibile.
Non voglio difendere Pazzaglini: ci sarà un iter giudiziario e vedremo quello che
succede. Però i ragazzi della Pro Loco sì, quelli li voglio difendere. Ho trovato
ignobile, davvero, tirarli in ballo. E davvero autolesionista. A questo punto,
a Visso, ci sarà paura anche a muovere una piuma. E forse è proprio quello che
si vuole. Tutti divisi, uno contro l’altro. Divide et impera.
Luca Craia